Aggiornato al 5 Ottobre 2024

Tartaruga azzannatrice scoperta a Stresa

Militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, congiuntamente a personale della Stazione Forestale di Gignese, hanno prelevato presso il Parco Villa Pallavicino di Stresa un pericoloso e raro esemplare di Tartaruga Azzannatrice. Nella nota stampa diffusa dall’Arma si legge che “l’allarme è scattato a seguito di segnalazione ricevuta dal biologo della Villa Pallavicino, il quale, ha rinvenuto l’animale all’interno di un piccolo stagno ubicato in un’area del Parco non accessibile al pubblico e completamente recintata. E’ presumibile pertanto che l’animale sia stato abbandonato superando la recinzione o il cancello carraio che intervalla il muro di cinta. La detenzione della tartaruga è vietata per via della sua estrema pericolosità in quanto il suo morso può tranciare di netto articolazioni a soggetti adulti. L’animale non è autoctono in quanto originario dell’habitat del Nord America e predilige stanziarsi in acque stagnanti o fiumi non impetuosi. La tartaruga, specie fuori dal proprio habitat, manifesta una forte aggressività anche nei confronti dell’uomo. All’atto del ritrovamento l’animale si trovava in buone condizioni di salute ed adeguato stato di nutrizione. Elementi questi che portano a ritenere che la tartaruga vivesse in stato di cattività. Il suo peso è di quasi 6 kg. Da verifiche eseguite la tartaruga è risultata priva di microchip o di altro diverso sistema identificativo che permettesse di ricondurre alla sua provenienza. E’ plausibile pertanto ritenere che la tartaruga sia stata importata illecitamente in Italia venendo poi abbandonata dall’acquirente per via delle difficoltà di gestione, non necessariamente conosciute dal detentore e connesse alla pericolosità dell’animale. La tartaruga è stata quindi posta sotto sequestro ed affidata in custodia presso il Parco di Leolandia in Provincia di Bergamo, quale struttura debitamente autorizzata, non essendo presente all’interno della Regione Piemonte alcun soggetto abilitato alla detenzione dell’animale sequestrato”.

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