Aggiornato al 27 Luglio 2024

Chiuso il Punto nascite dell’ospedale San Biagio

La Regione Piemonte ha deciso di chiudere temporaneamente il Punto nascite di Domodossola per utilizzare le sale operatorie e il personale della struttura a favore dell’emergenza Covid-19. La scelta è stata comunicata poco fa dall’assessore regionale Luigi Genesio Icardi ed è stata avvallata anche dal sindaco di Domodossola Lucio Pizzi e dal consigliere regionale Alberto Preioni, capogruppo della Lega nord. Una decisione non facile da prendere, ma il momento è molto particolare. I ricoveri continuano ad aumentare, c’è bisogno di posti in Terapia intensiva e ogni sala operatoria contiene un respiratore, fondamentale per superare questa crisi. Lucio Pizzi ha detto sì, ovviamente si immagina a denti stretti e a malincuore, conscio però che il momento è del tutto straordinario e che le barricate ora non servono. L’abbiamo raggiunto poco fa al telefono ma non aggiunge nulla a quanto affidato alla nota stampa. Parole, dice, meditate con attenzione. «Considerato il drammatico momento – scrive Pizzi – nonché la garanzia da parte dell’assessore regionale alla Sanità che appena superata la fase emergenziale verrà ripristinata la situazione attuale, ho ritenuto mio dovere concordare senza esitazione. Servono decisioni rapide e tutte le forze possibili devono essere concentrate prioritariamente a sconfiggere insieme l’epidemia». Preioni dice qualcosa di più, il momento è delicato, spiega, «e bisogna salvare delle vite e questo deve venire prima di tutto. Poi, finita l’emergenza, riapriremo il reparto e andremo avanti con l’ospedale nuovo». Il Punto nascite del San Biagio del resto non è un reparto qualunque. Già nel 2002 la Regione voleva chiuderlo. Troppi pochi parti. Troppi rischi per le mamme. E costi non più sostenibili. L’Ossola però si oppose duramente. Portò le mamme in piazza; la protesta fu molto intensa, finì sulle cronache di tutti i giornali nazionali e alla fine le mamme fermarono la decisione regionale. La politica del risparmio e la logica dei numeri tornò però a farsi sentire successivamente. Le battaglie per mantenere il presidio continuarono negli anni, con confronti anche drammatici (uno memorabile tra il governatore Cota e la gente inviperita in Comunità montana in via Romita), ma alla fine i bambini continuarono a venire al mondo a Domodossola. Ora il Punto nascite deve fermarsi. Temporaneamente, si spera, per far fronte a una situazione eccezionale, mai vista prima, non solo in Italia ma nel mondo intero. Per tornare alla normalità, come tutti noi. Più forti di prima, a fornire il suo servizio alle gente dell’Ossola. E a consentire a tutti gli ossolani il diritto di nascere nella propria terra. 

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