Aggiornato al 10 Ottobre 2024

Apicoltori colpiti dal maltempo: arnie spazzate via dagli allagamenti e poche famiglie di api ancora in vita

«Ad oggi si contano circa 700 alveari (famiglie di api con le loro casette in legno), spazzate via dagli allagamenti della bassa Ossola e del Vco. In molte postazioni, l’apicoltore ha ritrovato solo i basamenti, in altre è riuscito a recuperare qualche arnia e, solo in alcuni casi, a ritrovare qualche famiglia ancora in vita; famiglie che, trovandoci alle porte dell’inverno, hanno pochissime probabilità di arrivare vive in primavera. Dove non è arrivata l’acqua ci ha pensato il vento con vere e proprie trombe d’aria che hanno alzato di peso le arnie, trascinandole a decine di metri di distanza, o che hanno sradicato alberi e spezzato rami travolgendole con lo stesso triste risultato. Un danno incalcolabile che ha colpito gli apicoltori professionisti, mettendo a dura prova la sostenibilità economica aziendale, e anche apicoltori hobbisti». Parole pesantissime quelle del presidente dell’Associazione produttori apistici delle vallate ossolane, Giacomo Prina, che mettono in luce la difficoltà enormi degli addetti ai lavori, già colpiti, come si legge nella nota stampa «dai danni del cambiamento climatico, l’inquinamento, i pesticidi, le malattie, le scarse produzioni e le zampate dell’orso». Arriva dall’associazione anche la notizia del monitoraggio delle diverse situazioni «per arrivare ad una completa stima dei danni da poter sottoporre ai Comuni e agli enti provinciali e regionali competenti; così come con l’Associazione regionale AgriPiemonte Miele ci sosterrà in questo percorso». Infine si legge che il consiglio direttivo sta valutando l’ipotesi di attivare azioni solidali per raccogliere fondi o promuovere iniziative a favore degli apicoltori fortemente danneggiati».

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