Aggiornato al 6 Ottobre 2024

L’ex sindaco di Premosello, Giuseppe Monti, ha chiesto il patteggiamento. Era ai domiciliari per la vicenda legata al “Nucleo Covid”

L’ex sindaco Giuseppe Monti ha chiesto il patteggiamento nell’udienza svoltasi oggi in Tribunale a Verbania. Lo ha reso noto lui stesso con un lungo comunicato stampa inviato questa mattina, giovedì 11 marzo, alle redazioni dei giornali con cui ha cercato di chiarire la sua posizione, ammettendo di aver violato la legge e le sue responsabilità per quanto accaduto, ma nel tempo stesso sottolineando di averlo fatto «nell’interesse dei cittadini e del Comune rappresentato». Ecco il testo integrale del suo comunicato stampa: «Il sottoscritto ha inteso definire e chiudere con il rito del patteggiamento una vicenda giudiziaria che lo ha provato sia moralmente che professionalmente, pur nella consapevolezza di aver sempre agito durante il suo mandato nell’interesse dei cittadini e del Comune rappresentato. Mi preme evidenziare come le imputazioni a me contestate di turbativa e falso si inseriscano in un periodo particolare di emergenza sanitaria risalente all’aprile 2020 che, concordemente ai miei colleghi di Giunta, ci aveva fatto in allora propendere per la scelta che ritenevamo corretta e ragionevole di rinnovare, senza procedere ad indire un bando di gara (da qui la turbativa), la gestione della Rsa alla Cooperativa KCS (che aveva dato prova nel corso degli anni passati di poter gestire la struttura in misura ottimale) per la durata di anni sei beneficiando in contropartita di un contributo economico di euro 240.000 per poter finanziare i lavori di ristrutturazione di una parte dell’immobile che era a quel tempo inutilizzata. Questa scelta era anche motivata da un suo possibile e futuro utilizzo per i degenti affetti da Covid attesa la sua particolare dislocazione che avrebbe consentito l’accesso in misura indipendente a medici, personale e pazienti dal resto della struttura e che oggi sarà utilizzata, fra l’altro, quale locale per la somministrazione dei vaccini. L’unica consolazione di questa dolorosa parentesi della mia vita professionale è che sono consapevole di aver agito all’epoca in un periodo difficile e nell’interesse del Comune e dei singoli cittadini e dei volontari della Protezione civile che hanno compreso la situazione e contribuito in allora alla realizzazione del progetto con il loro lavoro e con le loro donazioni e che oggi possono usufruire di una struttura che, con le normali tempistiche previste dalla normativa appalti, non sarebbe mai stata realizzata in tempi così ravvicinati rispetto al fabbisogno. Lungi dal sottoscritto giustificarsi per aver violato la legge e per tale ragione mi ritengo “responsabile” per quanto accaduto, tanto che ho conferito ai mie legali il mandato di concludere la mia vicenda giudiziaria prima possibile, ma sicuramente credo sia d’obbligo una riflessione sull’efficacia dell’attuale normativa appalti che in caso di emergenza ha dato prova, per quanto attiene la mia esperienza, di non essere idonea a fronteggiare la risoluzione di problematiche sanitarie e non sulle quali vengono chiamati i singoli amministratori pubblici a predisporre delle soluzioni per primi sul territorio di loro competenza e sui quali grava l’obbligo di aspirare a vederle realizzate in tempi utili rispetto alle necessità di quel dato momento storico e non a vederle realizzate dopo anni quando non servono più, con pari spreco di risorse pubbliche e private. Sono tornato libero dopo 97 giorni di arresti domiciliari, in questo periodo ho imparato a sopravvivere e ad accettare l’impossibile, ma ho tenuto duro, vorrei ringraziare i miei famigliari per aver condiviso con me questo periodo drammatico della mia vita, un grazie a tutti gli amici , alle amiche e ai miei collaboratori di studio che mi hanno fatto pervenire indirettamente la loro vicinanza e un grazie di cuore ai miei legali l’Avv. Marisa Zariani di Domodossola e l’Avv. Marco Ferrero di Torino che mi hanno sostenuto non solo con la loro alta professionalità ma anche moralmente. Essere privato della libertà è moralmente e fisicamente pesante, ma ora cercherò di pensare al futuro e piano piano proverò a ritornare alla normalità, certo che questa esperienza me la ricorderò per tutta la vita. Ringrazio Tutti e colgo l’occasione per inviare un caro saluto ai miei concittadini che in questi anni hanno creduto in me come Sindaco e non solo anche come persona».

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