Sono cinque i punti presi di mira e imbrattati con scritte omofobe, alcune rivolte anche al sindaco, a Madonna del Sasso. La mattina di ieri, mercoledì 6 luglio, il risveglio per gli abitanti del borgo che domina dall’alto il lago d’Orta è stato molto spiacevole. «Non credo si tratti di ragazzini ad aver commesso nella notte questo reato – racconta amareggiato il sindaco Ezio Barbetta – bensì persone, perché non è stata una sola, adulte. Hanno usato vernici diverse, così come sono diverse le calligrafie, ecco perché dico che ad agire non è stato un solo individuo. Sono state imbrattate le due bacheche d’ingresso a Boleto, un muro di un edificio rurale dove si trova anche la lapide di un partigiano morto a soli 17 anni, e i muri di una chiesetta e di una cascina che si trova in mezzo alla piana, che si nota anche da lontano. Adesso si procederà con la denuncia contro ignoti ai Carabinieri. Penso che i colpevoli siano persone che non hanno accettato quanto è stato deliberato all’unanimità durante l’ultimo consiglio comunale, nel quale abbiamo anticipato quanto dovrebbe approvare il governo con il disegno di legge Zan e quindi sanzioneremo tutti coloro che avranno atteggiamenti omofobi e comunque discriminatori». Conclude il sindaco: «Dopo quanto accaduto ho ricevuto messaggi di vicinanza e di solidarietà da parte di partiti, associazioni e sindacati, adesso la risposta migliore dovrebbe arrivare dal basso con tutti i Comuni che si attivano per far approvare il decreto Zan e per far finire una volta per tutte questo Medioevo».