Aggiornato al 27 Luglio 2024

Nuove scuole elementari, il cantiere è pronto a partire

Un edificio di qualità ed ecosostenibile, a bassissimo consumo energetico e con spazi moderni e più funzionali per le esigenze di alunni ed insegnanti. Questa è la scommessa che Gravellona Toce ha lanciato con la realizzazione del nuovo edificio delle scuole elementari. La strada è ormai tracciata, questione di pochi giorni e si inizieranno a vedere gli operai al lavoro sul cantiere, per le prime operazioni necessarie per garantire il trasloco delle classi e delle attività didattiche che nel frattempo dovranno proseguire senza interruzioni. Sono cinque le classi da spostare. Le due seconde elementari andranno in due aule al piano superiore dell’asilo Monumento ai Caduti, le tre classi di terza elementare invece si sposteranno negli spazi della mensa che si trova nell’edificio centrale del complesso delle scuole Albertini. Altre due classi invece erano già state ricollocate in altri spazi degli altri due edifici. Lunedì 26 febbraio è previsto l’inizio dei lavori per la posa dei moduli prefabbricati che ospiteranno gli spazi della mensa e di altri servizi didattici. «In una decina di giorni è previsto l’intervento per la posa dei moduli ed il cablaggio degli impianti, poi ci sarà il trasferimento delle attrezzature e di tutto il materiale per sgomberare l’edificio che verrà smontato per lasciare spazio alla nuova struttura, con l’avvio del cantiere che è in programma nelle ultime due settimane di marzo» ha spiegato l’architetto Domingo Tommasato, responsabile dell’ufficio Tecnico comunale, nell’annunciare il cronoprogramma dell’importante opera pubblica la cui realizzazione è prevista in due anni. I tempi e le modalità di svolgimento, ma soprattutto i contenuti del progetto, con la presentazione delle caratteristiche della nuova scuola, sono stati illustrati alla cittadinanza nel corso di un’assemblea pubblica che si è svolta la sera di mercoledì 7 febbraio nella sala Buon Pastore all’asilo nido. L’investimento è importante, ben 3,9 milioni di euro che la città ha ottenuto grazie a fondi del Pnrr legati alla “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, ai quali si sommano 283mila euro per le operazioni di trasloco temporaneo e posa dei moduli pre fabbricati (ed altri 50mila euro sempre legati a lavori per i moduli). «Qualche disagio quando si affronta un’opera del genere è inevitabile, ma siamo ottimisti sulla buona riuscita dell’opera e stiamo lavorando affinché tutto proceda come abbiamo previsto – ha evidenziato il sindaco, Gianni Morandi -. Sarà allo stesso tempo anche una bella esperienza quella di vedere sorgere una struttura pensata e voluta con l’idea di promuovere una cultura della sostenibilità. Sarà un’azienda di Pistoia a realizzare la nuova scuola, confidiamo che sia una realtà solida e ben strutturata che ci consenta di portare a termine i lavori nei tempi previsti. Abbiamo parlato di due anni per stare anche un po’ larghi, anche se in realtà il cronoprogramma è di 18 mesi». «Nei 528 metri quadrati di superficie coperta il nuovo edificio su due piani ospiterà 7 aule, tre laboratori, uno spazio biblioteca ed uno spazio pensato anche per altre attività» hanno spiegato gli architetti Matteo Restagno e Gian Nicola Ricci dello studio R3architetti di Torino, che ha vinto il concorso per la progettazione della scuola (curata con le colleghe Maria Elena Ferraresi e Marzia Martinelli, oltre ad altri due studi di Torino e Milano per quanto riguarda le parti strutturali e di impiantistica). «Le pareti saranno pre assemblate e portate poi sul cantiere già pronte per il montaggio, quindi anche da questo punto di vista l’impatto dei lavori sarà ridotto il più possibile vista anche la prosecuzione dell’attività didattica nella restante parte delle scuole – hanno aggiunto i due progettisti -. Sarà un edificio che permetterà anche di unire spazi interni ed esterni al piano terra con aperture scorrevoli, la torre del corpo della scala interna è stata pensata con scelte anche piacevoli alla vista e funzionali per l’uso dei bambini ed un impianto fotovoltaico garantirà la copertura di circa il 70% del fabbisogno energetico dell’edificio». «Grazie per avere ascoltato le nostre richieste – ha sottolineato il dirigente dell’Istituto comprensivo Galilei, Gino Carissimi -. Le aule divise su due piani e l’organizzazione degli spazi progettati accoglie al meglio le esigenze didattiche».

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