Una donna originaria dell’est Europa, classe 1964, è stata arrestata dai carabinieri della stazione di Domodossola e condannata in via definitiva con l’accusa di circonvenzione di incapace. Ora la badante dovrà scontare due anni e 9 mesi di reclusione, perché giudicata colpevole di aver circuito l’anziano di cui si occupava, facendosi consegnare, tra ottobre 2017 e marzo 2018, oltre 17mila euro. Le indagini hanno fatto chiarezza su quanto compiuto dalla 60enne. «Immigrata in Italia trent’anni fa per cercare fortuna – hanno fatto sapere in una nota dall’Arma – ha confidato al suo assistito degli sforzi che stava facendo per aiutare il proprio figlio, domiciliato all’estero e che a suo dire si trovava in gravi difficoltà. Non ci ha messo molto a impietosire l’anziano, che un po’ per volta le ha consegnato tutti i soldi che aveva messo da parte». Di fatto la vita della donna non era stata risparmiata dai problemi. Il figlio era morto nel 2018 nel paese di origine, a causa di un incendio che aveva interessato l’abitazione in cui viveva. Lei in Italia non era riuscita a trovare la fortuna che sperava. Era senza lavoro e viveva grazie all’aiuto della Caritas e dei servizi sociali, che le avevano messo a disposizione anche un appartamento temporaneo, che avrebbe dovuto lasciare da tempo. Dopo le indagini della Procura di Verbania, la 60enne è stata condannata nel 2021, con sentenza passata in giudicato nel 2023. «Anche la richiesta di poter scontare la pena ai domiciliari – hanno aggiunto i Carabinieri – o in affidamento in prova ai servizi sociali, è stata respinta dalla Corte d’Appello di Torino per la mancanza di un’abitazione idonea, di un lavoro o di un’attività di utilità sociale e la mancanza di qualsiasi supporto familiare o di amici. La donna dopo le formalità di rito è stata portata nel carcere femminile di Vercelli».