I carabinieri della Compagnia di Domodossola hanno arrestato, nella serata di ieri, giovedì, un 20enne di origini sudamericane residente in Ossola. L’accusa è di maltrattamenti e rapina. Secondo quanto riferito dagli uomini dell’Arma, il giovane, con problemi di alcolismo e tossicodipendenza, avrebbe nel corso degli ultimi mesi, picchiato la madre con cui conviveva, minacciandola anche con un coltello, mimando una coltellata all’addome. Una situazione problematica dal momento in cui avrebbe confessato alla madre di doverla uccidere perché quello sarebbe stato l’unico modo per andare in carcere. Scrivono i carabinieri: «Le “voci” che sentiva gli dicevano anche che doveva togliersi la vita perché sarebbe stato l’unico modo per uscire da quell’inferno». L’accusa di rapina gli è stata mossa da un’ex amica che avrebbe tentato di convincerlo a non vendere un oggetto per procurarsi dei soldi. Le avrebbe quindi messo le mani al collo obbligandola a dargli 20 euro. L’ultimo episodio è avvenuto il 5 marzo scorso a Milano quando il giovane si è autodenunciato chiamando il 112 e dicendo che sarebbe tornato in Ossola per sparare alla madre. I carabinieri hanno trovato l’appartamento in cui si trovava il giovane e sono entrati, lui è stato denunciato per procurato allarme. Ricevuti tutti gli atti da Milano, i carabinieri di Domodossola hanno inviato alla Procura della Repubblica di Verbania, una dettagliata informativa chiedendo una misura cautelare nei confronti del 20enne. La richiesta è stata immediatamente accolta dal gip del Tribunale che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Dopo le formalità di rito il ragazzo, che nel frattempo era rientrato in Ossola, è stato accompagnato nella casa circondariale di Verbania.