Aggiornato al 9 Maggio 2025

Centro per l’autismo Maugeri, un polo d’eccellenza nel Novarese

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, nelle scorse settimane è stato ospite del Centro per l’autismo Maugeri. Martedì 15 aprile il governatore ha visitato la struttura realizzata all’interno dell’Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) Maugeri di Veruno, che è operativa già dal 1º agosto del 2024 e rappresenta un progetto pilota a livello nazionale finanziato dalla Regione Piemonte. Si tratta, infatti, del primo Centro italiano dedicato al trattamento di pazienti autistici con disturbi del neurosviluppo, comorbilità psichiatriche e urgenze comportamentali, composto da un’area specializzata con stanze singole studiate per il massimo comfort della persona e un giardino esterno attrezzato per attività open air, tra le quali anche il progetto “Orto Allegria” della Fondazione Mike Bongiorno. Ad accogliere il presidente c’era, oltre ai “padroni di casa – Stefano Corna, direttore dell’Ircss Maugeri Veruno, e Luca Damiani, presidente esecutivo di Maugeri – anche Nicolò Bongiorno, il figlio di Mike, che presiede l’omonima Fondazione. Presente anche il sindaco di Gattico-Veruno Federico Casaccio.

Cirio ha sottolineato il significato strategico del Centro all’interno della visione della sanità regionale: «Si occupa in modo eccellente delle persone con queste problematiche che oggi sono in aumento. Dobbiamo essere in grado come sanità di dare delle risposte sempre più adeguate. Siamo in una struttura privata di eccellenza, dove c’è il livello più alto della nostra capacità di ricerca e di sostegno universitario per la sanità pubblica, ed è una realtà che è complementare alla sanità pubblica. Io credo molto nella possibilità di raccordi virtuosi come avviene qua». Il presidente della Regione ha anche evidenziato come il Centro per l’autismo rappresenti un punto di riferimento a livello nazionale: «La struttura gestisce casi molto complessi di autismo in un ambiente idoneo dove questi soggetti possono ricevere le migliori cure che oggi il nostro paese sia in grado di dare. La Regione Piemonte investe tre milioni all’anno in questo centro in convenzione proprio perché il servizio della sanità pubblica deve essere garantito a tutti e specialmente a chi ne ha più bisogno». Rispondendo a una domanda sulla carenza di medici, Cirio ha affermato che «grazie alla disponibilità dei rettori delle Università di Torino e del Piemonte Orientale, la stiamo affrontando anche con un maggiore utilizzo degli specializzandi, che sono i medici in formazione specialistica. Chiamandoli specializzandi creiamo un equivoco nell’opinione pubblica perché si tratta di medici che si stanno specializzando in qualcosa: stiamo scrivendo una pagina nuova della sanità pubblica che deve partire dal territorio».

RIPRODUZIONE RISERVATA ANCHE AI FINI DELLA AI

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