Aggiornato al 23 Aprile 2024

Genitori Vco, petizione: più assistenza alla maternità

Genitori del Vco hanno aperto una petizione online per chiedere all’Asl una speciale attenzione sull’assistenza alla marternità. La petizione si può firmare a questo link.
La petizione lanciata online, dopo due giorni, conta 280 sottoscrittori e l’obiettivo è di raggiungere i 500.

Di seguito il contenuto della lettera aperta.

Al Direttore Generale ASL VCO
Dott. Giovanni Caruso

Alla Sindaca della Città di Verbania
Dott. Silvia Marchionini

Facendo propri i contenuti del documento della rete “Sostenibilità e Salute”, firmando questa lettera aperta vogliamo proporre all’ASL VCO una riflessione sull’assistenza alla maternità.
I giorni che la provincia del VCO sta vivendo sono giorni di grande cambiamento per quanto riguarda l’assistenza alla nascita. Come genitori che sono nati su questo territorio e/o che lo hanno scelto come luogo dove vivere assieme ai propri figli, desideriamo scrivere un libro dei sogni che possa essere un utile indirizzo per l’organizzazione dei servizi sanitari in un momento di trasformazione della sanità e della politica. Crediamo nell’importanza del dialogo tra i cittadini e le istituzioni e intendiamo esprimerci sulle questioni che ci riguardano da vicino.
La nascita sta subendo un processo di pesante medicalizzazione che sta avendo ripercussioni a breve e a lungo termine sia sulla salute delle persone sia sulla sostenibilità della spesa sanitaria pubblica.
La recente campagna #BastaTacere ci rimanda un’immagine dell’assistenza sanitaria difficile da accettare che impone di farci carico della sofferenza diffusa di genitori e figli in occasione della nascita.
Pensiamo che venire al mondo e dare alla luce siano momenti che possono essere ricordati con piacere anche nel momento in cui le cose richiedono un’assistenza medica ad elevata intensità, purché questa sia l’unica strada praticabile, valutata cercando di conciliare, in ogni passo assistenziale, le aspettative dei genitori e la protezione della salute.
Per questo, nei giorni decisivi che ci aspettano, chiediamo all’Amministrazione di valutare con attenzione percorsi assistenziali che prevedano routinariamente la possibilità di:
. potenziare gli ambulatori ostetrici di fisiologia presso i consultori, gestiti da ostetriche,
garantendo la possibilità di scegliere percorsi di piena continuità assistenziale dei
professionisti (continuity of careers) ogniqualvolta ciò sia possibile;
• individuare spazi pubblici per l’assistenza alla nascita a esclusiva gestione ostetrica come le case maternità (alongside birth centers) e/o i reparti ospedalieri a gestione ostetrica (midwifery led units), trovando appoggio nelle esperienze regionali già avviate e individuando alleanze a livello europeo per l’organizzazione del servizio;
• offrire assistenza pubblica per la nascita a domicilio ispirandosi al servizio offerto dall’ospedale S. Anna di Torino;
• partorire per via vaginale con il più basso livello di interventi compatibile con la
sicurezza, rispettando i tempi lenti della nascita e le preferenze delle madri sui temi del rispetto della privacy, della presenza di persone di accompagnamento, della possibilità di muoversi anche nel momento della nascita, di evitare interventi routinari invasivi e privi di evidenze scientifiche;
• offrire sollievo antalgico attraverso l’utilizzo di immersione in acqua e altre metodiche di potenziamento delle risorse endogene in un setting di intimità e rispetto della privacy;
• introdurre adeguate tecniche di controllo farmacologico del dolore sia in sede perioperatoria sia durante il parto per i rari casi che non possano beneficiare di sollievo da metodiche non invasive;
• rendere possibile e promuovere l’accesso al parto vaginale dopo cesareo (VBAC);
• valutare attentamente la possibilità di offrire un parto vaginale in caso di situazioni particolari come la gemellarità o la presentazione podalica che non abbia risposto o non possa essere sottoposta a tentativi di rivolgimento per manovre esterne;
• poter tenere il neonato vicino in ogni momento della degenza, dalla nascita in poi, effettuando un pelle a pelle immediato e prolungato, rispettando le preferenze espresse sulle possibilità assistenziali in riferimento al trattamento del cordone ombelicale;
• rispettare la delicata fase di costruzione del microbioma riducendo in ogni modo l’utilizzo di antibiotici per la madre e il bambino nel periodo perinatale;
• promuovere un’assistenza di elevata qualità sull’allattamento materno proseguendo sul percorso dell’Ospedale Amico dei Bambini OMS-UNICEF e allargandolo al territorio, all’università, alle farmacie, ai pediatri, implementando anche il percorso
International MotherBaby Childbirth Organization;
• impegnarsi con ogni mezzo nella prevenzione dell’abuso e della mancanza di rispetto nella nascita;
• coinvolgere i cittadini nelle scelte in sanità garantendo una pluralità di voci nella stesura degli atti di indirizzo;
• accogliere le richieste scritte delle donne in merito alle preferenze per la nascita;
• adeguare i protocolli alle più recenti linee guida internazionali indipendenti che prevedono una riduzione del tasso di interventi medici sulla nascita e una semplificazione degli interventi necessari;
• introdurre tecniche di chirurgia fast track che possano ridurre la degenza ed economizzare l’assistenza;
• individuare adeguate modalità di assistenza coordinate con il territorio per le tante coppie che si trovano a vivere una perdita in qualunque fase della gravidanza;
• avviare ambulatori pubblici dedicati all’infertilità;
• offire congrui spazi ambulatoriali per il puerperio (ambulatorio allattamento e pavimento pelvico), integrandoli con l’assistenza a domicilio
e il confronto con i servizi sociali, quando necessario;
• sostenere la solidarietà tra madri finalizzata allo scambio di esperienze relative ai primi 1000 giorni in modo da creare una rete di sostegno reciproco robusta e capace di supportare le donne e le famiglie nel delicato momento della transizione genitoriale, facilitando la diffusione di buone pratiche come il portare, l’autosvezzamento, l’uso di pannolini lavabili;
• implementare nelle proposte dei piani di prevenzione l’
educazione sessuale e affettiva;
• garantire il percorso IVG farmacologico e chirurgico in qualunque epoca consentita dalla legge;
• favorire l’ appropriatezza prescrittiva degli esami sia nel corso della gravidanza sia
successivamente;
• pubblicare regolarmente i dati relativi all’assistenza e rendere metodica l’
analisi degli indicatori di qualità assistenziale;
• dotare i servizi di un congruo numero di ostetriche autonome nell’assistenza ai processi fisiologici e medici specializzati nella risoluzione di problemi ostetrici complessi, assunti con contratti stabili e una selezione basata sulla conoscenza della fisiologia;
• provvedere ad una formazione professionale specifica periodica e di qualità dedicata all’ambito materno-infantile centrata sulla protezione della normalità e sull’empowerment materno come elementi primari di promozione della salute;
• garantire una continuità nella dirigenza dei servizi che permetta prospettive a lungo termine e la possibilità di concretizzare modalità assistenziali innovative;
• privilegiare il legame del personale con il territorio al fine di ricreare la rete di relazioni indispensabile per garantire un successo solido di qualunque orientamento amministrativo.
Pensiamo che la salute della popolazione futura dipenda dalle nostre scelte attuali. Ci riteniamo portatori di una responsabilità nei confronti delle generazioni che verranno e sentiamo forti i temi della prevenzione attraverso la protezione della fisiologia. Chiediamo di portare attenzione sull’importanza di lavorare per ottenere un
ospedale di territorio con un’identità forte e libera da condizionamenti, che sappia rispondere ai bisogni dei propri cittadini, individuando i rari casi di patologia che richiedano un trasferimento a strutture più lontane ma sforzandoci di fare nostre le
raccomandazioni dell’OMS che valutano la prossimità delle cure come elemento di qualità. Crediamo nella competenza e nel desiderio di crescere del personale in particolare delle ostetriche e ci rendiamo disponibili ad essere presenti per confrontarci su queste istanze, nella convinzione che la pace, così come la salute, si
costruisce alla nascita, un bambino alla volta.
Bibliografia
Maternità e nascita in Italia: è tempo di cambiare. La posizione della Rete Sostenibilità e Salute
http://www.sostenibilitaesalute.org/maternita-nascita-italia-tempo-cambiare-la-posizione-della-rete-sostenibilita-salute/?print=pdf

Basta tacere: le madri hanno voce
https://www.facebook.com/bastatacere/

The WHO Reproductive Health Library
http://apps.who.int/rhl/en/

Maternal newborn, child and adolescent health
http://www.who.int/maternal_child_adolescent/en/

The Breastfeeding Initiatives Exchange
HYPERLINK “http://www.unicef.org/programme/breastfeeding/” http://www.unicef.org/programme/breastfeeding/ttp://www.unicef.org/programme/breastfeeding/
National Institute for Health and Care Excellence
https://www.nice.org.uk/guidance/conditions-and-diseases/fertility–pregnancy-and-childbirth
La Prevenzione ed eliminazione dell’abuso e della mancanza di rispetto durante l’assistenza al parto presso le strutture ospedaliere

http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/134588/17/WHO_RHR_14.23_ita.pdf
Sistema Nazionale Linee Guida
http://www.snlg-iss.it

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