Aggiornato al 1 Maggio 2024

Polstrada, caserme di Domo e Borgo a rischio chiusura

Le caserme della Polizia stradale di Domodossola e di Borgomanero sarebbero di nuovo a rischio, anche se il deputato del Pd Enrico Borghi smentisce la volontà  di chiusura. L’allarme è stato lanciato nelle ultime ore dal Siulp (Sindacato italiano unitario lavoratori Polizia) di Novara attraverso il proprio segretario provinciale Tommaso Di Gaudio.  Nel nuovo piano di riorganizzazione della Stradale a livello nazionale l’ipotesi della chiusura di tre sedi piemontesi, tra cui appunto Domodossola, Borgomanero e Ceva (in provincia di Cuneo). La notizia ha causato una vera e propria bufera politica a livello locale. L’europarlamentare Alessandro Panza e il senatore Enrico Montani, entrambi leghisti, accusano senza mezzi termini il Pd, parlando di un «pessimo segnale per tutto il territorio». Il senatore della Lega accusa anche il ministro Lamorgese di aumentare «i soldi dei clandestini tagliando la sede domese di vitale importanza per la sua contiguità con il confine svizzero». Il deputato del Pd Enrico Borghi, chiamato in causa dai due leghisti, replica dicendo che non ci sono decisioni già prese su Domodossola, come «ho avuto modo di appurare attraverso i vertici locali e nazionali della Polizia e del Ministero dell’Interno». In più dice Borghi, «alla Lega ricordo che se siamo arrivati sin qui con il presidio aperto, nonostante i problemi di organico, è proprio per l’azione del Pd, e che quei problemi non sono stati per nulla risolti, anzi, nei 15 mesi nei quali il super ministro dell’Interno Salvini si è occupato del dicastero del Viminale». 

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