Il sociologo Nando Dalla Chiesa, simbolo delle battaglie di legalità negli anni Novanta con la Rete, figlio del generale Carlo Alberto, vittima della mafia, ha voluto inviare a Eco Risveglio un ricordo dell’amica Patrizia Guglielmi, la nostra giornalista prematuramente scomparsa a 40 anni (domani alle 14.15 i funerali a Madonna di Campagna). Ne anticipiamo una parte. Il testo integrale sull’edizione in edicola domani di Eco Risveglio Verbano-Cusio.
«La chiamavamo Huber. Io soprattutto la chiamavo così. Prendendo il nome in prestito da un personaggio di Aldo, Giovanni e Giacomo. Huber era, in tivù, uno svizzero-italiano che andava per le spicce quando voleva ristabilire la legalità violata da un nonnulla: un’auto in sosta vietata, un bambino che giocava a pallone su un prato ben tosato. Mi ero affezionato a quel nome, e gli sarò sempre più affezionato, e non lo toglierò mai dalla mia agendina telefonica. Huber, il custode della legalità, era Patrizia Guglielmi, la più giovane amica di cui mi ero abituato ad ammirare il rigore morale e legalitario in tanti anni di comune impegno civile».