Si sono tenuti stamattina nella chiesa di San Nicola, a Ornavasso, i funerali di Francesco Colabraro, il 25enne che la mattina di lunedì 19 ottobre era stato trovato morto al risveglio dalla fidanzata nella casa di via Annibale Rosa a Intra, dopo una serata trascorsa sul posto di lavoro, la sala giochi Gamenet di Pallanza. Secondo i primi riscontri emersi dall’autopsia, eseguita mercoledì, il giovane sarebbe morto per cause naturali dovute a patologie cardiache, mai diagnosticate prima.
Ed una folla composta e silenziosa ha accolto il feretro del ragazzo accompagnato dalla mamma Annamaria, dal papà Luciano, dal fratello Rosario, dalla nonna Rosa e dai tanti parenti. Poi alcuni degli amici coscritti del 1990, tutti con il foulard al collo dell’ultima festa di leva trascorsa assieme, hanno portato la bara a spalle, sulla quale erano appoggiate le magliette delle squadre di calcio, firmate dai compagni, in cui aveva giocato Francesco, fino all’interno della chiesa. Toccanti le parole di don Erminio Ruschetti , che ha parlato anche per conto di don Ermus Bovio, responsabile della comunità parrocchiale, che non è potuto essere presente, cercando di dare conforto ai familiari distrutti dal dolore per una perdita così tanto grave. Un conforto passato dalle parole del Vangelo secondo Luca: “Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito”. Un invito del parroco ad essere sempre pronti ad accogliere la volontà del Signore, che in questo caso ha chiamato Francesco prematuramente a sé.
Poi la salma ha proseguito nel suo ultimo viaggio verso il cimitero del paese.