Se n’è andata una delle più importanti testimoni della Resistenza ossolana, autrice della prima opera di carattere accademico sulla Resistenza, in ambito locale. Anita Azzari, 93 anni, era nata a Dissimo di Re dove aveva vissuto i primi anni con i genitori e il fratello Albino. Dopo la morte della madre si era trasferita a Druogno per essere cresciuta dalle zie. Nel ‘45 si iscrisse alla facoltà di Magistero all’università Torino, laureandosi nel ’50 con una tesi l’immigrazione
vigezzina. Nel 1946 è tra i fondatori del settimanale “Risveglio Ossolano” (poi Eco Risveglio). Nel 1954 viene pubblicato il volume “L’Ossola nella resistenza italiana”.
A partire dal 1963 collabora con Giorgio Bocca per la stesura di “Una repubblica partigiana” e de “La storia della Resistenza”.
Donna ingovernabile, irriverente in quei colti salotti dell’epoca, di una forza di carattere incredibile, in occasione del settantesimo della Repubblica dell’Ossola dichiarava a Eco Risveglio: “Mi guardo intorno e mi sembra che la politica
sia guidata da parrucconi. Gli intellettuali della mia generazione sono morti, o di vecchiaia o di crepacuore”.
Ora tocca a noi dirle addio, ma sarà difficile non pensarla, circondata dai suoi cani, in quella casa calda e accogliente a Sasseglio, dove c’era sempre un tè ad accogliere i visitatori, condito dalla sua irresistibile sagacia.
Questa sera verrà celebrato il rosario, alle 20.30 a Druogno e domani, martedì, alle 14.30 si svolgeranno i funarali.