Aggiornato al 9 Dicembre 2024

Pecore rubate nel Vallese, ossolano denunciato per ricettazione

A oltre un anno di distanza dalla denuncia di furto di 103 pecore di razza “Saas” della vicina confederazione elvetica, la Procura della Repubblica di Verbania ha chiuso le indagini e disposto il rinvio a giudizio per propria competenza territoriale.
Le ricerche avevano preso avvio nel settembre 2014, quando alcuni allevatori svizzeri si erano presentati presso il Commissariato di Domodossola per denunciare la sparizione di parte del loro gregge al confine italiano nella zona del Monte Moro di Macugnaga.
Ad occuparsi dell’indagine la Polizia Provinciale del Vco guidata dal comandante Riccardo Maccagno che, in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica di Verbania, ha effettuato perquisizioni in diverse località piemontesi permettendo il ritrovamento di alcuni capi ancora in vita nel Novarese, a Ghemme, mentre altra parte del bestiame era stata avviata alla macellazione.
La nota diffusa dalla Provincia del Vco prosegue informando che nei giorni scorsi la Polizia provinciale ha notificato a un allevatore di Macugnaga, il decreto di conclusione indagini e il rinvio a giudizio per ricettazione. Altre tre persone, padre e figlio di origini ossolane e una donna, convivente del padre, residenti in provincia di Novara e di Asti, dovranno rispondere per furto con l’aggravante del concorso di reato su animali esposti alla pubblica fede.
Risultano indagati, altresì, per reati connessi a ricettazione e falsità ideologica, il titolare di un mattatoio del milanese e un veterinario dell’ASL, per aver abbattuto e falsamente attestato regolare macellazione.
L’accaduto aveva destato particolare scalpore perché il gregge, costituito dalla particolare razza presente esclusivamente in quella vallata alpina, raggruppava capi di diversi proprietari della zona di Saas Fee.
Il fatto spinse le autorità elvetiche a chiedere anche una rogatoria internazionale per individuare ed assegnare alla giustizia gli autori del furto.
A conclusione delle indagini, su autorizzazione della Procura della Repubblica di Verbania, nei giorni scorsi la Polizia Provinciale ha provveduto a restituire i 42 campanacci recuperati agli allevatori svizzeri. “Una volta ancora – dichiara il presidente Costa – è doveroso un plauso agli agenti provinciali che in condizioni di oggettiva difficoltà operativa dimostrano la loro abnegazione e la loro professionalità di indubbio valore per un territorio provinciale complesso quale è il nostro”.

RIPRODUZIONE RISERVATA ANCHE AI FINI DELLA AI

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