Quattordici anni per omicidio e 6 per tentato sequestro, che sommati fanno i 20 anni chiesti dall’accusa.
Il gup di Roma si è espresso così nei confronti di Giovanni Battista Ceniti, il maserese ex responsabile Vco di Casa Pound che il 3 luglio 2014 fece parte del commando che irruppe nell’abitazione di Silvio Fanella, il “cassiere” della banda Mokbel, con l’intento di rapirlo per farsi condurre dove aveva nascosto il “tesoro” della maxi truffa Fastweb-Telecom Italia Sparkle. «Una pena severa: pensavo di meno – commenta l’avvocato difensore Marco Ferrero –. Evidentemente il mio assistito è stato equiparato agli altri». Il riferimento è ai due complici di Ceniti, gli ex terroristi neri Egidio Giuliani e Giuseppe La Rosa, anch’essi condannati in primo grado a 20 anni. Per entrare s’erano serviti di falsi tesserini della Gdf; Fanella per difendersi aveva estratto una pistola ma nella colluttazione scatenatasi un colpo ferì gravemente Ceniti (poi abbandonato in strada) e l’altro uccise Fanella. «Siamo molto insoddisfatti: ricorreremo in appello», conclude l’avvocato Ferrero.