Aggiornato al 27 Luglio 2024

Funerale con bara per il pronto soccorso

La porta si è chiusa alle ore 20. Il punto di primo soccorso di Omegna ha cessato di funzionare nelle ore notturne a partire dal giorno 9 giugno. A caratterizzare le ultime travagliate ore c’è stato un vero e proprio “funerale” organizzato dal Comitato di difesa dell’ospedale e dei servizi sanitari. Davanti all’ospedale Madonna del Popolo è arrivato il carro funebre con all’interno una bara bianca, sono stati accesi i lumini e sono stati attaccati annunci mortuari. Non è mancato nemmeno il corteo con la cassa da morto in testa portata da quattro manifestanti. Esso si è concluso proprio sotto i portici del palazzo comunale, dove sono partite anche urla di disapprovazione da parte dei presenti nei confronti della sindaca. A proposito degli amministratori, l’unico a presenziare è stato l’assessore allo sport e alla cultura Alessandro Buzio, già presente in occasione della manifestazione di mercoledì primo giugno. Per quanto concerne gli altri esponenti politici cittadini non sono mancati, nemmeno quelli del Partito democratico, capeggiati dal segretario Alessandro Rondinelli e dal capogruppo nel consiglio comunale Rosa Rita Varallo. Bisogna sottolineare l’affluenza molto minore rispetto alla prima protesta, tanto che le unità presenti non hanno superato le 200. La serata è stata animata da due episodi di grande rilevanza; infatti, alle ore 19 e 46, a meno di un quarto d’ora dalla chiusura del turno del punto di primo soccorso, è giunta con la macchina di un’amica una signora in tenuta da jogging con un polpaccio sanguinante complice il morso di un cane. La ferita è entrata ed è stata medicata, lasciando la struttura appena in tempo per “l’abbassamento della serranda”. Il secondo caso è stato ancor più significativo. Nel tardo pomeriggio si è recato al punto di primo soccorso di Omegna un signore con dolori toracici e alle ore 19 e 50 ha dovuto abbandonare la struttura per la fine del servizio; così, è stato trasferito con l’ambulanza al Castelli di Verbania. Un’infermiera che lo ha assistito ci ha spiegato come “gli accertamenti che stavamo compiendo sul paziente non erano terminati. Comunque, non abbiamo potuto concludere le operazioni e abbiamo dovuto mandare il paziente in altri lidi per curarsi e per completare la visita”. Pertanto, il punto di primo soccorso è rimasto abitato dopo le ore 20 solamente dai volontari del pronto soccorso. In effetti, Valentino Valentini, portavoce del Comitato, ha spiegato: “Per questo primo periodo, causa problemi con la centralina, non ci sarà l’ambulanza medicalizzata ma un’ambulanza normale, la quale è munita di un equipaggio con un autista e con un infermiere volontario ma senza un medico. Dunque colui il quale si presenta al punto di primo soccorso non trova nessuno pronto ad accoglierlo. Dovrà andare nell’edificio di Via Mazzini dove c’è la guardia medica. Se quest’ultima avrà verificato la necessità di ricovero, dovrà chiamare il 118 di Novara. A sua volta Novara chiamerà i volontari di Via Bariselli a Crusinallo, i quali infine avviseranno gli altri volontari sostanti all’ospedale di Omegna, che condurranno il malato al pronto soccorso o di Verbania o di Borgomanero”. Da qui le conclusioni di Valentini: “Le cose sono state fatte in fretta, senza avvisi alla gente e senza servizi alternativi. E poi ci chiediamo: se la guardia medica va fuori sede a visitare chi ti guarda? Se l’ambulanza con i volontari se ne va chi viene al suo posto? Ci sono troppi dubbi, troppi cavilli irrisolti. Alla fine, comunque, ci troviamo a commentare una situazione che non avremmo mai voluto vivere sulla nostra pelle”. Sergio Viganò, responsabile della radiologia del Coq, ha aggiunto: “I box del punto di primo soccorso verranno chiusi ogni notte con dei lucchetti per la paura che vengano rubati i farmaci. L’astanteria verrà smontata nel giro di pochi giorni, poiché non potrà più ospitare gli assistiti con continuità, avendo orari di apertura e di chiusura. Omegna stasera ha fatto una figuraccia agli occhi del mondo, poiché tutti i campioni del nuoto presenti per i Campionati Nazionali hanno visto la nostra manifestazione per un servizio tolto e non sostituito in maniera adeguata”. Il parroco di Omegna, Don Gianmario Lanfranchini, esponente del Comitato di difesa dell’ospedale, ha detto: “Questo sarà il tramonto se non ci saranno gesti autentici e veri da domani, altrimenti sarà l’aurora. Non dobbiamo arrenderci e non dobbiamo mollare”. Un altro rappresentante del Comitato, l’ex sindaco Alberto Buzio, ha chiosato: “La sindaca avrebbe dovuto guidare il popolo in questa battaglia e invece si è posta in ultima fila. Tuttavia, non dobbiamo smettere di lottare perché la sequela potrebbe peggiorare ulteriormente. L’aiuto servirà adesso ma anche dopo perché non bisogna peggiorare una situazione già grave”.

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