Aggiornato al 16 Gennaio 2025

Ospedale unico, Pizzi annuncia siluro in consiglio comunale

Domodossola “silura” l’ospedale nuovo di Ornavasso. A quasi 100 giorni dall’insediamento il sindaco Lucio Pizzi ha rotto gli indugi: come promesso in campagna elettorale la sua battaglia sul San Biagio sarà portata avanti mandando in soffitta il protocollo d’intesa per l’ospedale di Ornavasso. Come questo tecnicamente avverrà non si sa: giovedì prossimo 29 settembre sarà al primo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale la discussione su “protocollo d’intesa per la realizzazione del nuovo Ospedale Unico dell’Azienda Sanitaria Locale del V.C.O.: esame, valutazioni e determinazioni conseguenti”. Pizzi dice di aver personalmente predisposto una delibera ad hoc sull’argomento.
Se si darà mandato al sindaco per revocare o per ridiscutere il protocollo non è chiaro, ma è invece chiara la linea assunta da Pizzi, che con un comunicato stampa di pochi minuti fa ha detto chiaramente no alla vendita del San Biagio (e di conseguenza anche “no” al nuovo ospedale di Ornavasso “collina”, come lo chiama Pizzi). Ospedale, che dice Pizzi, ad oggi è solo «una vaga ipotesi: non c’è il quadro esigenziale e funzionale, non c’è lo studio di fattibilità, non c’è il piano finanziario a sostegno. A dieci mesi dalla sottoscrizione nessun passaggio previsto dal protocollo d’intesa è stato rispettato e la Regione del Vicepresidente “verbanese” Aldo Reschigna è totalmente inadempiente. Sottolineo “verbanese” – aggiunge Pizzi – perchè la Regione, a seguito della scelta della Rappresentanza dei Sindaci dell’Asl Vco che in data 14 novembre 2014 aveva votato per il mantenimento del Dea all’Ospedale San Biagio di Domodossola, riconoscendone di fatto il ruolo di ospedale cardine del territorio, decise di inventarsi questa suggestione per recuperare la posizione di Verbania».
Aggiunge poi Pizzi: «Nessuno ha ancora spiegato davvero come dovrebbe essere realizzata l’opera, non tanto e non solo dal punto di vista finanziario ma ancor prima dal punto di vista della localizzazione: un ospedale in Ornavasso “collina” si può davvero fare? E se sì, con che costi e con che tempi in realtà? E poi è giusto immaginare di realizzare un ospedale privato a scapito della sanità pubblica? Lascio volentieri tutti questi problemi a quel gruppetto di politici che, chiusi in una stanza, hanno partorito quest’idea. Mi permetto però di ricordare al vicepresidente Reschigna che è stato eletto anche con notevole riscontro elettorale dei cittadini di Domodossola, promettendo la difesa del San Biagio e non la chiusura del suo Dea e addirittura dell’ospedale intero. Come preannunciato in campagna elettorale l’esigenza di Domodossola è quella di non veder chiudere l’Ospedale San Biagio – riferimento sanitario per la Città e la comunità e ultima grande azienda pubblica sopravvissuta, vitale polmone economico con il suo indotto – sacrificato ad un sogno come quello dell’Ospedale Unico di Ornavasso “collina”, memori anche di ciò che è già avvenuto per l’Ospedale Unico di Piedimulera rimasto sulla carta. Secondo il Protocollo d’intesa firmato dall’Amministrazione Cattrini, al Comune di Domodossola spetterebbe il compito di variare il Piano Regolatore per valorizzare ed alienare l’area dell’Ospedale San Biagio: in base alle considerazioni di cui sopra e tenuto anche conto del fatto che per realizzare un Ospedale Unico da più di 100 milioni di euro come quello che dovrebbe sorgere ad Ornavasso “collina” occorrono mediamente quindici anni, in coscienza non ritengo di poter portare avanti l’eredità della passata amministrazione. Per questo ho deciso, insieme a tutti i consiglieri che mi sostengono, che non daremo corso al Protocollo d’intesa: il San Biagio non si vende. Come promesso farò tutto il possibile per difendere l’Ospedale San Biagio».

RIPRODUZIONE RISERVATA ANCHE AI FINI DELLA AI

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