Una settimana di chiusura al traffico. Una settimana con Cannobio che diventa “isola”, raggiungibile da Verbania solo via lago, oppure salendo a Domo, in vlale Vigezzo, per poi scendere dalla Cannobina. E’ questo quqnto emerdo dal vertice stamani in prefettura. SI lavora per riuscirà ad parire la statale 34, interrotta per frana, all’altezza dei castelli di Cannero. Ieri la tragedia poco dopo le 12. Ciò che resta nel ricordo di ieri è un portachiavi a forma d’orsetto, una manciata di pietre sulla sede stradale, un cratere sull’asfalto, lamiere di auto e moto, il lago, i castelli di Cannero, un corpo esanime, il silenzio di quel luogo squarciato dalle sirene dei mezzi di soccorso via terra, acqua ed aria, le pettorine rosse dei carabinieri, i colori del soccorso alpino, uno scenario molto triste in una delle ultime giornate d’inverno.
Ancora una volta la Strada Statale 34, ancora una volta il tratto Cannero-Cannobio, il dramma della morte di un centauro rossocrociato, classe 1949, schiacciato da un masso staccatosi da un versante, una coppia novarese salva “per miracolo” e tanti disagi per residenti, frontalieri, turisti, studenti e persone che sono solite percorrere l’unica via di collegamento, litoranea tra Cannobio e Cannero.
La fotogallery di Mauro Cavalli: frana dal lago e Cannobio deserta
La rete dei social, i messaggi sms e la ghigliottina del “tam tam” tra le persone ha contribuito a dare una grande eco a questa vicenda che è approdata, tristemente, anche su media nazionali ed internazionali. Stamani l’incontro in Prefettura con tutte le parti interessate dalla vicenda. La situazione è complessa. Il versante al km 30, dal quale si è distaccato una manciata mortale di pietre, è monitorato e verificato. Siamo a poche settimane dalla Pasqua ed il traffico inizia ad essere sostenuto. La notte di sabato è trascorsa tranquilla con una strada “deserta”, soprattutto a Cannobio. Tanti gli uomini, i soccorritori, le forze dell’ordine che sono intervenute sul posto. Instancabile il sindaco Giandomenico Albertella da subito sul luogo del disastro con Aldo Reschigna. I “rocciatori”, i geologi ed il personale del soccorso alpino con il coordinatore Matteo Gasparini hanno svolto un meritevole lavoro di verifica. Disagi e preoccupazioni sono registrate in tutto il Verbano.
La piccola arteria della “provinciale” della “Cannobina” ancora una volta è l’unica “via di collegamento”. PEr oggi domenica 19 è stato confermato il mercato cannobiese ma i mezzi che desiderano partecipare, come nell’altra “frana” del 2014-2015 sono dovuti passare dalla valle Vigezzo-Cannobina. La polizia locale di Cannobio, l’AIB e la protezione civile si sono subito attivati con i vigili del fuoco e personale croce rossa per fare fronte all’emergenza. Correva l’anno 2015 ed era il 5 gennaio, quando dopo un “isolamento” di quasi sessanta giorni Cannobio tornava ad essere collegata via strada a Verbania. Oggi, domenica 19 marzo, a ridosso della primavera, Cannobio si risveglia ancora “isola”. La Gdf navale di Cannobio ha attivato il protocollo d’intesa con il Comune per il trasporto di degenti e personale 118 a Cannero. Ieri sera e questa notte già effettuati due interventi e trasportato 2 persone.
L’ipotesi più ottimistica e che si potrà riaprire la strada il prossimo fine settimana.