Via libera dall’UE alla Denominazione di origine protetta per il formaggio “Ossolano”: sulla Gazzetta ufficiale europea è stata, infatti, pubblicata la domanda di iscrizione nel registro delle Dop. Se entro tre mesi nessuno si opporrà, l’iscrizione diventerà ufficiale.
Il disciplinare prevede che sia ottenuto esclusivamente da latte intero di vacca delle razze Bruna, Frisona, Pezzata Rossa e loro meticci, prodotto e caseificato nel territorio del Verbano Cusio Ossola delimitato da 37 comuni: Antrona Schieranco, Anzola d’Ossola, Baceno, Bannio Anzino, Beura Cardezza, Bognanco, Calasca Castiglione, Ceppo Morelli, Craveggia, Crevoladossola, Crodo, Domodossola, Druogno, Formazza, Macugnaga, Malesco, Masera, Mergozzo, Montecrestese, Montescheno, Ornavasso, Pallanzeno, Piedimulera, Pieve Vergonte, Premia, Premosello Chiovenda, Re, Santa Maria Maggiore, Seppiana (oggi Borgomezzavalle), Toceno, Trasquera, Trontano, Vanzone con San Carlo, Varzo, Viganella (oggi Borgomezzavalle), Villadossola, Villette, Vogogna.
Il periodo minimo di stagionatura è di 60 giorni dall’inizio della lavorazione del latte.
Il formaggio DOP «Ossolano» ha caratteristiche di unicità legate all’ambiente di produzione e ai rapporti con le popolazioni Walser giunte dalla vicina Svizzera, che insediatesi nei territori montani ossolani svilupparono una tecnica casearia propria, introducendo nel processo produttivo la fase di «semicottura». Operazione che, in abbinamento alla pressatura, caratterizza la lavorazione dell’Ossolano Dop, che in futuro potrebbe raggiungere una produzione di oltre 40mila forme.