“Il computer l’ho già venduto per 50€, ma se mi date la stessa cifra posso recuperarlo e darlo a voi”. Così parlò G.B., 53enne nato nella Confederazione Elvetica ma residente a Domodossola ai due interessati acquirenti. Quello che l’uomo non sapeva era che i suoi interlocutori erano due agenti di Polizia e che erano sulle sue tracce da quando, il 13 ottobre, era stato denunciato il furto su un’autovettura parcheggiata all’interno del cortile del convento dei padri francescani di Domodossola. Dall’impianto di videosorveglianza si nota infatti la sottrazione di un giubbino marrone e della valigetta con il portatile dall’auto.
Gli agenti hanno poi seguito a distanza l’uomo fino alle cantine delle case popolari di Domodossola, in via Roggia dei Borghesi, dove il senza fissa dimora ha trovato riparo.
All’interno del locale, arredato in maniera spartana con una brandina e poche altre suppellettili, i poliziotti hanno rinvenuto gli oggetti rubati.
Trovati anche una patente di guida, 3 mazzi di chiavi ed altra oggettistica, custoditi all’interno di un’autovettura rubata, anch’essa a Domodossola, il 14 ottobre scorso. L’autovettura rubata si è poi scoperto essere ricoverata presso un’officina di Castelletto Sopra Ticino in quanto, nel recarsi a Milano, al fine di rifornirsi di sostanza stupefacente, aveva avuto un incidente stradale ed era stato soccorso da un carro attrezzi dell’Aci. Sia gli oggetti rinvenuti nella cantina che l’auto rubata sono stati dapprima sequestrati e successivamente restituiti ai legittimi proprietari.
G.B., già noto a questi Uffici per le numerose denunce (e relative condanne) per reati contro il patrimonio, in materia di stupefacenti e di armi oltre che contro la persona, è stato nuovamente denunciato a piede libero per i reati di “furto in abitazione” e “ricettazione”.