E’ stato arrestato all’alba nella sua casa di Moncalieri l’assessore regionale agli Affari legali della Regione Piemonte Roberto Rosso. L’accusa mossa al noto politico di origine vercellese è gravissima: voto di scambio politico mafioso con l’ndrangheta. Rosso, 59 anni, avvocato, secondo le accuse mosse dagli inquirenti, avrebbe pagato 15mila euro per un pacchetto di voti per le ultime elezioni regionali.
L’inchiesta è una parte dell’operazione Carminius, portata avanti dallo Scico di Roma della Guardia di Finanza, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Torino e dal Ros dei Carabinieri di Torino effettuata nel marzo scorso. Con Rosso all’alba di oggi sono state arrestate altre 7 persone. L’esponente di Fratelli d’Italia avrebbe già rassegnato le dimissioni e le sue deleghe sarebbero state assunte dal presidente Cirio; una richiesta in tal senso è già arrivata dal Movimento cinque stelle regionale. Intanto la coordinatrice nazionale Giorgia Meloni ha “scaricato” Rosso: «Ha aderito a Fratelli d’Italia da poco più di un anno – dichiara alle agenzie – . Apprendiamo che stamattina è stato arrestato con l’accusa più infamante di tutte: voto di scambio politico-mafioso. Mi viene il voltastomaco. Mi auguro dal profondo del cuore che dimostri la sua innocenza, ma annuncio fin da ora che Fratelli d’Italia si costituirà parte civile nell’eventuale processo a suo carico. Ovviamente, fin quando questa vicenda non sarà chiarita, Rosso è da considerarsi ufficialmente fuori da FdI».
Rosso viene da una lunga militanza politica in partiti e movimenti del centrodestra: è stato prima nella Democrazia cristiana, poi in Forza Italia e nel Movimento di Fitto, per poi aderire a Fratelli d’Italia.