Il 24 luglio 1920 moriva nella sua casa di Mozzio, alle 5 del mattino, Giovanni Leoni, noto anche con lo pseudonimo Torototela. Nato a Domodossola nel 1846, dopo aver trovato la fortuna emigrando in Argentina, ritorna in patria e vive di rendita, passando l’inverno tra Domodossola, Bologna e Torino e trascorrendo l’estate a Mozzio, la sua amata Mozzio. Appassionato di montagna, musica e poesia, Giovanni Leoni è uomo impegnato nella vita pubblica locale e promotore di svariati progetti, basti ricordare la costruzione del rifugio sul Monte Cistella, che oggi porta il suo nome. Per l’occasione del centenario dalla morte domani, sabato 25 luglio, a Mozzio sarà inaugurata, alle 17 nella piazzetta Boni, detta anche piazzetta “due leoni”, e ospitata negli spazi della famiglia Boni, la mostra dedicata al vate ossolano. Un’esposizione dove si potranno vedere foto d’epoca, scritti, spartiti e curiosità. Dalle 18 prenderà avvio una piccola manifestazione che vedrà un momento musicale durante il quale il pianista Enzo Sartori suonerà alcuni dei brani composti dallo stesso Giovanni Leoni, quali “Sul pianoro del Cistella”, “Il Cervandone”, “Carnevale a Mozzio” e vari altri, giunti a noi grazie al ritrovamento degli spartiti. Seguirà la presentazione del libro “Giovanni Leoni Torototela (1846-1920)-L’Ossolano dei due mondi cent’anni dopo”, pubblicato a giugno e curato da Gabriella Boni Andreis (discendente di Giovanni Leoni), che vuole omaggiare il ricordo di quest’uomo con quella che è una raccolta di scritti tratti dai diari. Lo storico Paolo Crosa Lenz parlerà del libro e del personaggio Torototela. La partecipazione all’evento prevede di seguire le norme sanitarie dattate dal periodo e l’obbligo dell’uso della mascherina.