Aggiornato al 27 Luglio 2024

Malato di Sclerosi multipla lancia l’appello: “Devo vaccinarmi entro aprile per non far slittare le cure”, l’Asl Vco spiega: “Pronta a fissare la data”

Stefano Cassani è di Domodossola, studia Scienze politiche, ha 26 anni e combatte con la Sclerosi multipla da quando di anni ne aveva 21. Ogni sei mesi deve sottoporsi a terapie di infusione all’ospedale San Raffaele di Milano. Il suo caso rientra a pieno titolo tra le categorie fragili che dovranno a breve vaccinarsi: Stefano è immunodepresso, è invalido al 100% e, secondo i protocolli, in quanto soggetto fragile, dovrebbe essere tra i primi a fare il vaccino per il Covid-19. Appena è stato possibile farlo si è messo in lista per farsi vaccinare, ma per ora non ha avuto nessun riscontro e se non farà il vaccino entro il mese di aprile rischia di dover rinviare le sue terapie per la Sclerosi multipla oppure di doversi vaccinare ad ottobre, con tutte le conseguenze del caso. Infatti, per le patologie che ha e per il tipo di terapia a cui si sottopone,  Cassani non può vaccinarsi quando vuole: «Dall’ospedale San Raffaele mi hanno spiegato che per fare il vaccino devono passare almeno tre mesi dall’ultima infusione e almeno un mese tra il vaccino e l’infusione successiva; per questo motivo avendo già programmato la terapia a giugno dovrò fare necessariamente il vaccino entro aprile per non rischiare di andare ad ottobre, oppure far slittare la mia terapia». Per questo il giovane ha pensato di fare un video appello su Facebook per denunciare il suo caso e quello di tutte le persone che come lui sono i soggetti che più corrono rischi nel caso di infezione da Covid-19. Il video ha avuto in poche ore già 50 condivisioni. L’ospedale San Raffaele sta anche valutando di fare il vaccino ai “suoi pazienti”, ma non potrà farlo prima di maggio «e per me – dice Cassani – sarebbe troppo tardi». «Ho deciso di fare questo appello non solo per me, ma anche per tutte le persone come me, e sono tante, che devono seguire delle terapie e delle tempistiche ben precise. Purtroppo a quanto ne so non esiste un elenco informatizzato con un algoritmo in grado di valutare le priorità in base alle necessità di terapia dei pazienti e anche se ci fosse, essendo io in cura al San Raffaele in Lombardia, i due sistemi informatici delle diverse Regioni forse non sarebbero in grado di dialogare. Temo che l’ordine di prenotazione sarà casuale». In più, fa notare Cassani senza vena polemica, forse sarebbe stato il caso di valutare meglio le priorità sulle categorie vaccinate: la scelta di vaccinare gli insegnanti, ad esempio, non ha purtroppo impedito le chiusure delle scuole, mentre le categorie fragili e gli immunodepressi sono ancora in attesa. Il suo appello è visibile su Facebook all’indirizzo https://www.facebook.com/1601614003/videos/10223967414005484/: «Chiedo alle persone di condividerlo il più possibile per far sì che si tengano in considerazione le difficoltà delle categorie come la mia». 

La risposta dell’Asl Vco

«Il nostro sistema di prenotazione è regionale e automatico – spiegano dall’Asl Vco -. Mentre gli over 70 si possono registrare su internet da soli, i soggetti fragili devono rivolgersi al proprio medico di famiglia e deve essere lui a segnalare i casi particolari. Noi abbiamo degli schemi da seguire, dobbiamo essere trasparenti. Non ci possono e non ci devono essere furbetti che senza motivo saltano la fila. In questi giorni abbiamo vaccinato 200 pazienti nefropatici, dializzati o pazienti trapiantati; martedì partiremo con gli oncologici e sabato con i diabetici. Chi, come nel caso specifico ha dei problemi particolari giustificati, deve rivolgersi al suo medico curante che potrà fare la segnalazione al Servizio di igiene pubblica. Eventualmente il medico di base potrà fargli lui stesso il vaccino, se ha aderito alla campagna di fare le iniezioni nel proprio ambulatorio o a domicilio. Ovviamente ogni caso va valutato perché in certi soggetti specifici i vaccini vanno fatti direttamente all’interno degli ospedali». L’Asl Vco una volta informata del caso di Stefano ha deciso di prendere in carico il giovane e ha garantito che già martedì dovrebbe essere fissata la data per la vaccinazione. «Sono tanti – spiegano ancora dall’Azienda sanitaria – i casi di persone che devono coordinare le cure con il vaccino. Se sono già in carico all’Asl è più semplice risolverli, diversamente spetta ai medici curanti farci la segnalazione».

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