Sono tre le persone fermate questa notte dopo gli interrogatori degli inquirenti sulla tragedia del Mottarone, avvenuta domenica, dove hanno perso la vita 14 persone, tra cui due bambini. Si tratta dei dipendenti della società Ferrovie del Mottarone: Luigi Nerini, titolare dell’impresa che gestisce la funivia, difeso dall’avvocato Pasquale Pantano, il direttore dell’esercizio Enrico Perocchio e il capo servizio Gabriele Tadini. Secondo i Carabinieri che svolgono le indagini, al comando di Alberto Cicognani, col procuratore Olimpia Bossi e la pm Laura Carrera, la morsa che teneva aperti i freni, il “forchettone” non sarebbe stato “dimenticato” nell’ingranaggio della funivia, ma sarebbe servito ad aggirare un’anomalia ai freni che durava da oltre un mese. Gli investigatori hanno individuato in questo la possibile causa della tragedia della funivia che collega Stresa al Mottarone che domenica ha portato al disastro. Sarebbe cambiata anche l’ipotesi di reato. In aggiunta all’omicidio colposo ci sarebbe la rimozione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. Secondo quanto riferito dall’Agenzia di stampa, Ansa, la Procura di Verbania intende valutare eventuali posizioni di altre persone.