Aggiornato al 5 Ottobre 2024

La caserma della Polizia stradale di Domodossola ha chiuso nel silenzio

Soppresso. E’ questo è il cartello comparso da qualche giorno nella caserma della Polizia stradale di Domodossola, in cui si invita chi ha necessità a contattare la Stradale di Verbania. Una brutta notizia per un territorio montano e di confine come l’Ossola, notizia che fa il paio con quella della chiusura decisa martedì del presidio Polstrada di Borgomanero. Ma se per il distaccamento agognino c’è stato un minimo di levata di scudi, con comunicato stampa del sindacato di Polizia Siulp, che ha richiamato la raccolta firme e le promesse dei politici per mantenere un presidio in città, a Domodossola tutto si è svolto nel silenzio e nell’indifferenza generale. Nessun comunicato dei sindacati è circolato, nessuna protesta dei politici, di ogni ordine e schieramento. Forse perché la scelta di chiudere Domodossola ha radici lontane, quando ancora ministro degli Interni era Matteo Salvini. Era stata congelata, sospesa, rinviata ma non cambiata dal Governo Conte bis (ministro Luciana Lamorgese). Ora, infine, è stata attuata dal Governo Draghi. I cinque agenti che erano rimasti alla Polfer sono stati assegnati ad altri compiti nella Polizia di frontiera di via Bonomelli e alla Polfer. Ora gli uffici di via Romita sono tristemente chiusi. 

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