«Cari ossolani, poiché non mi sento più rappresentato da una Regione che ci gira le spalle, comunico che mercoledì prossimo non mi recherò alla cerimonia di consegna della bandiera della Regione Piemonte, augurandomi che anche tutti gli altri Sindaci ossolani facciano lo stesso.
Cari domesi e ossolani, nessuno ci ha mai regalato nulla, tutto quello che abbiamo ce lo siamo sempre conquistato con il nostro coraggio: io sono pronto, e voi?». E’ questo il proposito del sindaco di Domodossola, Lucio Pizzi, che dopo le dichiarazioni a mezzo stampa dell’assessore alla Sanità piemontese, Luigi Icardi, circa la chiusura definitiva del Punto nascite di Domodossola, chiama a raccolta domesi ed ossolani con una lettera aperta pubblicata su facebook. «Nel giorno in cui l’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte conferma i nostri timori circa la chiusura del Punto nascite dell’Ospedale di Domodossola mi sento in dovere di rivolgermi ai miei concittadini ed agli ossolani tutti, per condividere con loro il mio sentimento di fermezza nel reagire a questa gravissima iniziativa e la mia volontà di difendere con forza i diritti di coloro che nascono e vivono nelle zone montane» si legge. E ancora: «Si è parlato molto e molto a sproposito del riconoscimento da parte della Regione Piemonte di forme di autonomia per coloro che tengono viva la montagna risiedendoci e sopportandone quotidianamente anche gli aspetti critici, soprattutto quelli legati alla lontananza dai centri più grandi e meglio serviti. Per me, per noi, questo riconoscimento è legato prioritariamente alla presenza dei servizi essenziali a favore delle zone montane, a prescindere dai freddi numeri che grigi burocrati amano snocciolare, spesso anche a torto. La madri ossolane non sono numeri, sono il nostro futuro e chi ne parla e scrive, come ho avuto modo di ascoltare e leggere in questi giorni, è evidentemente una persona che non conosce i disagi degli spostamenti in montagna e sicuramente non conosce cosa siano le doglie ed i travagli: per questo la presa di posizione della Regione Piemonte mi amareggia». Il sindaco fa nomi e cognomi chiedendo una presa di posizione del capogruppo in Regione della Lega, Alberto Preioni, tra le righe scrivendo: «Voglio ancora sperare in un immediato intervento di coloro che sono stati eletti con un preciso mandato presso il consiglio regionale. E mi amareggia ancora di più, se possibile, perché l’assessore Icardi è il rappresentante di un partito, la Lega, che ha fatto chiare promesse a questo territorio sul tema della sanità, grazie anche alle quali è riuscita ad esprimere il consigliere Regionale Alberto Preioni, e che ora manca alle promesse e chiude i servizi. Vi assicuro che, nonostante l’amarezza personale nel riscontrare come le forze politiche nazionali stiano voltando incredibilmente le spalle alle madri dell’Ossola, sono quanto mai determinato a combattere questa fondamentale battaglia in nome di chi vuole nascere e vivere nella propria terra. Forse Lega e Fratelli d’Italia pensano che, essendo partiti nazionali, riusciranno ad isolare questo piccolo Sindaco con l’obiettivo di avere campo libero e spogliare progressivamente, senza troppo clamore, la nostra sanità e il nostro territorio. Io, però, sono convinto che stiano sbagliando i loro conti, sono convinto che mai come in questo momento gli unici che contano per me, gli unici di cui non posso fare a meno – voi, cittadini domesi e ossolani – non vorrete lasciarmi solo. Ringrazio tutti coloro che in queste ore mi stanno contattando con parole di sostegno. A loro e a voi tutti dico una cosa sola: è tempo di mostrare di cosa sono capaci i leoni ossolani».