Due detenuti del carcere di Verbania, Michele e Lorenzo, nel mese di maggio saranno ricevuti nell’udienza generale del mercoledì da Papa Francesco su invito del Papa stesso. Un evento che ha già creato grande emozione in tutta la casa circondariale di Pallanza. Il rapporto con il Santo Padre e l’invito sono arrivati un po’ per caso, grazie ad un’intervista che la Garante dei detenuti, Silvia Magistrini, aveva rilasciato ad aprile a Radio Vaticana. «Dopo quell’intervista – spiega Magistrini – ad agosto 2021 abbiamo inviato al Papa i biscotti “Stelle di Dante”. Siccome un detenuto aveva la passione per il ricamo e aveva coinvolto anche un compagno di cella, mi hanno chiesto di allegare un piccolo regalo per il Papa insieme ad una lettera scritta a mano in cui spiegavano che il ricamo consente loro di pensare: ogni punto è un pensiero». Papa Francesco, dieci giorni dopo, con una naturalezza e una spontaneità che hanno stupito tutti, ha deciso di invitare i due ad un’udienza generale in primavera. «Michele e Lorenzo erano commossi ma si sono messi al lavoro per costruire un grande arazzo fatto di un milione e 300mila punti». Per poter completare l’arazzo servirà ancora un mese, spiega Magistrini. Viste le dimensioni, si è dovuta trovare una stanza apposita, con un tavolo molto grande. «La settimana scorsa – spiega ancora Magistrini – Michele e Lorenzo hanno disegnato l’emblema interno; il lavoro più lungo è però lo sfondo giallo e bianco per cui servono tantissimi fili di colori gialli diversi. “Ogni punto giallo è un detenuto” mi hanno detto e per questo non hanno firmato l’opera con i loro nomi ma hanno scritto “i detenuti della casa circondariale di Verbania”».