È agli arresti domiciliari il giovane albanese di 26 anni fermato in compagnia di un connazionale 27enne e trovato in possesso di un’arma non denunciata. L’uomo era stato fermato a bordo di una Mercedes a Trobaso, mentre era diretta verso il centro di Verbania, per un normale controllo effettuato dalla Squadra Mobile della Questura. I due giovani hanno mostrato nervosismo e insofferenza per le verifiche degli agenti, che hanno così deciso di approfondire gli accertamenti portando i due in questura. I loro sospetti si sono dimostrati fondati: a bordo dell’automobile, nascosta sotto la cuffia della leva del cambio, gli agenti hanno rinvenuto una pistola, una Beretta modello 950B, con all’interno un caricatore rifornito di due cartucce calibro 6,35. «Data la sua piccola taglia e la facilità di occultamento – spiegano dalle forze dell’ordine – rappresenta una delle armi corte più insidiose».
L’arma, secondo gli accertamenti della Polizia di Stato, era stata rubata in un’abitazione di Milano nel 2016 mentre il proprietario era in vacanza e il furto era stato regolarmente denunciato. Uno dei due albanesi ha detto di aver acquistato l’arma per 500 euro da un cittadino nordafricano di cui non ha fornito le generalità; un acquisto fatto per viaggiare armato e difendersi, così ha detto, da eventuali ritorsioni o vendette di connazionali non ben specificate. Per il giovane sono scattate le manette per detenzione e porto abusivo di arma comune da sparo e una denuncia in stato di libertà per ricettazione. Dopo il processo per direttissima avvenuto il giorno dopo, il giudice ha stabilito per lui gli arresti domiciliari; il questure ha anche emesso nei confronti dell’albanese un foglio di via obbligatorio da Verbania per tre anni. Nel frattempo la Polizia sta indagando per stabilire la provenienza dell’arma sequestrata.