Aggiornato al 12 Ottobre 2024

E’ morto lo scrittore e giornalista ossolano Benito Mazzi, aveva 83 anni. Commozione e tanti ricordi anche sui social

Se n’è andato Benito Mazzi. Scrittore e giornalista, a lungo direttore responsabile di Eco Risveglio ossolano, aveva raccontato la valle Vigezzo con il punto di vista della gente comune, spesso degli ultimi, come il suo Malabrocca, maglia nera al Giro d’Italia. 83 anni gran parte dei quali trascorsi a raccontare la sua terra dove nacque nel 1938, nel comune di Re. La sua libreria e casa editrice, “Il Rosso e il blu”, a Santa Maria Maggiore, era diventata punto di incontro dei curiosi, di chi amava conoscere il passato di una comunità ricca di storie e personaggi, tanti dei quali nei suoi libri si trasformavano in stereotipi che servivano a raccontare un comune sentire, come quel Menisièp che per tanto tempo ha accompagnato i lettori dell’Eco Risveglio sulla prima pagina del giornale. Eppure la sua capacità di scrittura, legata spesso alla formula del dialetto, non gli aveva precluso la possibilità di scrivere per editori del calibro di Priuli&Verlucca, di essere tradotto all’estero, per quell’occhio allenato dal giornalismo a non lasciarsi andare alla retorica, a vedere anche nelle piccole meschinità degli uomini il sale del racconto. Martedì verranno celebrati i funerali a Santa Maria Maggiore, intanto si rincorrono sul web le testimonianze di stima in Italia come nella vicina Svizzera a cui aveva dedicato ampie ricerche tracciando la storia delle migrazioni vigezzine, delle scuole di montagna, di sentieri che portavano altrove quando, raccontava spesso, erano tempi in cui anche solo attraversare l’intera valle non era nient’affatto facile e persino giocare al pallone, nella vita di montagna, sembrava una perdita di tempo. La sua passione per lo sport, l’ascolto del radiogiornale, e poi i racconti intorno al camino, la natura crudele del freddo e del poco cibo, il medico condotto e la maestrina, la volpe e le leggende. Se n’è andato Benito Mazzi ma il patrimonio che ha lasciato, strappato alla tradizione orale dei montanari di poche parole, è ancora da leggere.  

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