È il sindaco di Piedimulera e presidente della Provincia del Vco, Alessandro Lana, l’uomo che nella giornata di lunedì 31 ottobre, intorno alle 14.20, ha urtato una ragazza di 17 anni di ritorno da scuola a Vogogna. A confermarlo è lui stesso in una nota fatta pervenire alla stampa locale pochi minuti fa dal suo avvocato, Christian Ferretti di Omegna. «Durante la guida – spiega Lana – mi sono distratto, e non ho avuto la minima percezione di aver urtato una persona, ma soltanto di aver colpito lo specchietto contro il muretto o la ringhiera del ponte, altrimenti mi sarei subito fermato. Dopo avere appreso dall’articolo apparso sul giornale successivamente ai fatti, che l’investimento della ragazza avrebbe potuto essere stato causato dal mio comportamento, mi sono immediatamente posto a disposizione dell’autorità giudiziaria, presentandomi spontaneamente dai Carabinieri di Premosello Chiovenda, accompagnato dal mio difensore, per il compimento di tutti i dovuti accertamenti mettendomi anche a disposizione della famiglia per incontrarli».
L’episodio è avvenuto lunedì scorso e a denunciare il fatto era stata la madre, tramite un appello pubblicato su alcuni siti di informazione online. La donna ha raccontato che la ragazza stava tornando a casa da scuola: «Era arrivata con il treno da Domodossola, dove mia figlia frequenta il Socio sanitario al Marconi Galletti. Era scesa a Pieve Vergonte perché dalla passerella a piedi è più vicina a casa nostra rispetto alla stazione di Vogogna; quando è arrivata a 200 metri da casa, in via Nazionale Dresio, è stata urtata ed è finita a terra». La giovane è stata soccorsa da una vicina che ha sentito il botto ed è stata accompagnata dal padre all’ospedale San Biagio di Domodossola, dove le è stata riscontrata una microfrattura alla caviglia con una prognosi di 15 giorni. L’uomo ha anche recuperato sul luogo dell’incidente lo specchietto che l’automobile aveva perduto durante il sinistro e ha avvisato i carabinieri dell’accaduto. Subito erano partite le indagini per identificare l’automobilista. Il sindaco Lana ha dichiarato di essersi presentato spontaneamente ai Carabinieri dopo aver letto dell’incidente. Sulla questione sta indagando la Procura ma per adesso, spiega l’avvocato Ferretti, «non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione e per ora la famiglia non ha presentato denuncia». La famiglia ha nominato come avvocato di fiducia Maria Grazia Medali, che spiega: «In questi giorni sono assente e sarò di ritorno in Ossola solo nelle prossime ore; lunedì incontrerò i genitori e la ragazza. Quando mi hanno contattato era stata presentata una denuncia contro ignoti. Questa mattina ho saputo dal collega Ferretti che il suo assistito è il sindaco Lana. Lunedì insieme ai genitori faremo una valutazione su come procedere. In questo momento la cosa più importante è tutelare la minore che è ancora turbata dell’accaduto».
La Procura però potrebbe contestare a Lana l’omissione di soccorso, un reato procedibile d’ufficio e regolato dall’articolo 189 del codice della strada, comma 6 e 7. L’articolo punisce chi “in caso di incidente con danno alle persone non ottempera all’obbligo di fermarsi” (reato punibile con una reclusione da sei mesi a tre anni e con una sanzione amministrativa di sospensione della patente di guida da uno a tre anni) e chi “non ottempera all’obbligo di prestare assistenza alle persone ferite” (reclusione da uno a tre anni e sanzione amministrativa di sospensione della patente da 18 mesi a 5 anni). Spiega ancora la mamma dellagiovane: «Stasera ci ha telefonato Lana per parlare con noi e nostra figlia, spiegando che lui era sovrappensiero e non si è accorto di averla travolta: credeva di aver colpito il muretto del ponte. Soltanto quando ha sentito la notizia dell’incidente ha collegato quello che gli era successo e si è presentato alla caserma dei Carabinieri di Premosello Chiovenda. Lana si è scusato dicendo che da padre capisce quello che proviamo e che è disposto a contattare i migliori medici per le prossime visite e controlli che nostra figlia dovrà fare; ha detto che vuole metterci la faccia e vuole scusarsi di persona con noi e nostra figlia».