Aggiornato al 27 Luglio 2024

Il ricordo del verbanese Luca Scolari all’indomani della morte di Pelè

«L’ultima volta ci siamo sentiti, otto mesi fa, era provato dalla malattia, ma rimaneva sempre lo stesso». Così il manager verbanese , Luca Scolari, ricorda l’amico Pelè che si è spento ieri all’età di 82 anni. La foto li ritrae al Mondiale del 1994 negli Stati Uniti. «E stato il primo incontro con lui, poi siamo rimasti sempre in contatto perché io organizzavo iniziative di solidarietà, e lui c’era sempre. Ricordo ad esempio quando organizzammo con Buffon l’iniziativa per la pace, con pistola annodata, ai Mondiali in Sud Africa, lui ci era vicino. A livello umano era una persona eccezionale, da numero uno faceva le cose per gli altri e rimaneva umile. Devo dire che quando una palla rotolava, quello restava il suo divertimento, ma nel corso degli anni mi ripeteva sempre più spesso che questo non era lo stesso calcio che aveva conosciuto, quando i tifosi erano vicini davvero ai giocatori, e non come oggi che per incontrare qualcuno devi inoltrare alla società richieste su richieste. Lui era così, amava il contatto umano». Ancora Scolari: «Mi dispiace che non abbia potuto, per ragioni diverse, venire in Palestina e in Israele con i progetti di Assist for peace perché mi aveva detto che gli sarebbe piaciuto esserci. Quando abbiamo costruito i due campi da calcio, uno a Gerusalemme e l’altro a Betlemme, grazie ai campioni dello sport e a tanti sponsor, anche con Ancelotti, il suo stato di salute era già cagionevole. Quando torneremo a calcare quei campi, quando torneremo a promuovere la pace grazie allo sport, un mio pensiero andrà a lui, un grandissimo». Il più grande di sempre o viene prima Maradona? «Impossibile scegliere. Erano campioni di due epoche diverse, unici e fantastici per quello che hanno fatto» chiude Scolari.

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