Si trovava in una struttura ricettiva ossolana, l’uomo tratto in arresto questa mattina, lunedì, a Domodossola, nell’ambito di un’inchiesta condotta dai carabinieri della Compagnia di Soverato sul traffico di stupefacenti. Oltre che a Domodossola, a San Vito sullo Ionio, Petrizzi e in varie località delle province di Catanzaro e di Reggio Calabria, i militari hanno eseguito ordinanze di misura cautelare, emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 13 indagati per delitti di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione e cessione di stupefacenti: cocaina, hashish, marijuana e skunk (varietà di cannabis con alto contenuto di THC). In particolare, dei 13 indagati, tre sono stati raggiunti dalla custodia cautelare in carcere, sette sono destinatari della misura degli arresti domiciliari e tre sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Secondo quanto riferito dai carabinieri, gli elementi indiziari hanno riguardato un presunto sodalizio dedito al traffico di stupefacenti con siti di spaccio in luoghi pubblici ed esercizi commerciali del Soveratese. L’indagine era partita nel 2021 e secondo il comando provinciale dell’Arma il fatto che uno degli accusati sia stato arrestato in Ossola sarebbe determinato da un «caso fortuito, l’uomo si trovava qui di passaggio». Durante le indagini i carabinieri di Soverato hanno scoperto che venivano utilizzate autovetture con doppi-fondi per il trasporto dello stupefacente, di sim card, intestate a soggetti stranieri, per le comunicazioni, l’esistenza di una cassa comune, nonché i canali di approvvigionamento dello stupefacente, e luoghi di deposito a San Vito sullo Ionio. Nel corso delle indagini sono state tratte in arresto in flagranza di reato cinque persone e sono state sottoposte a sequestro preventivo quattro autovetture. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, all’uomo tratto in arresto in Ossola non è collegato o collegabile il ruolo di possibile tramite oltre confine.