Stupore per il passo indietro di Gentina, ma nessuna intenzione di fare passi indietro. Così Riccardo Brezza, l’altro candidato alle primarie del Partito democratico, reagisce alle parole del suo concorrente, Roberto Gentina, che ha deciso di ritirarsi dalle primarie per tentare di riallacciare i rapporti con le liste civiche. «Sono sorpreso – dice Brezza – perché non più tardi di ieri sera (lunedì, ndr) entrambi avevamo depositato le firme utili a sostegno delle nostre candidature per le primarie, come parte del percorso che ci avrebbe portato verso la candidatura a sindaco di Verbania. Mi chiedo cosa possa essere cambiato nel giro di poche ore al punto di scegliere di mettere in discussione un percorso condiviso da tutta la comunità dei democratici verbanesi. Da parte mia non c’è nessuna intenzione di fare passi indietro, per rispetto di questa comunità prima di tutto, e per non mancare all’impegno che tante concittadine e tanti concittadini in questi giorni mi hanno chiesto». Brezza dice di voler rimanere in campo, «pronto come sempre a confrontarmi con chiunque voglia condividere un’idea di progetto futuro della città». Una mossa fatta nell’interesse della città e non per ambizioni personali, assicura Brezza: «Non ho mai pensato di imporre a nessuno la mia candidatura e per questo ho sempre ritenuto fosse indispensabile organizzare un percorso aperto e trasparente per la scelta del candidato sindaco. Da qui la decisione di utilizzare lo strumento delle primarie, che restano il modo migliore per seguire una strada quanto più condivisa possibile. Evidentemente hanno prevalso la paura e le logiche di giochi politici che non mi appartengono e mai mi apparterranno. Così non daremo una bella immagine alla città, così allontaneremo ancora di più tanti e tante dalla partecipazione politica. Se l’obiettivo rimane, però, quello di vincere le elezioni non avrò problemi a confrontarmi con nomi e proposte in grado di garantire la più ampia coalizione possibile, ma lo farò come sempre mettendoci la faccia, perché non conosco altro modo di fare politica. Tra la nostra gente, per la nostra comunità».