Un centinaio di persone ha partecipato, venerdì 9 febbraio, all’assemblea sulla tassa della salute che si è svolta al teatro Nuovo. I sindacati (la ticinese Ocst, Organizzazione cristiano sociale ticinese e la Cisl) avevano chiesto di usare una saletta, ma dato l’afflusso molto cospicuo si è deciso di tenere l’incontro al teatro. Del resto la tematica è “calda” in paese, dato che solo nella cittadina lacustre guidata da Gianmaria Minazzi riguarda un terzo della popolazione. Proprio il sindaco ha presenziato per il Comune, insieme ai relatori Ocst Luca Camona, Christian Fantoli, Diana Camenzind del sindacato di Sopraceneri e Marco Contessa, responsabile nazionale frontalieri della Cisl. Presente anche il senatore ossolano di Italia Viva Enrico Borghi. La questione è l’ormai famigerata legge 213 del 30 dicembre 2023, l’ultima Finanziaria del Governo Meloni, che inserisce la nuova tassa sulla sanità per i “vecchi” frontalieri, quei lavoratori che rientrano nell’articolo 9 del nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera e che pertanto continueranno a pagare le imposte sul reddito solo in quest’ultimo Stato. Come spiegato dall’Ocst, il Governo Meloni chiede ai “vecchi” frontalieri di contribuire al mantenimento del servizio sanitario nazionale italiano tramite un’imposta annuale la cui portata verrà decisa dalle singole Regioni. Contro questa imposta c’è il no compatto dei sindacati italiani e svizzeri. Concetto condiviso anche dal sindaco Minazzi: «Cannobio ha più di 1.200 frontalieri e siamo al loro fianco. Da quanto emerso durante il dibattito, i soldi servirebbero a pareggiare i debiti della sanità del Vco, cosa che non ci trova d’accordo. Prelevare i soldi dalle tasche dei frontalieri è una decisione affrettata che forse pareggerà pure i conti ma non risolverà la situazione sanitaria a livello locale in quanto non sono i soldi a mancare ma le figure professionali. Il Governo dovrebbe pensare ai problemi causati dal numero chiuso all’Università. Anche noi abbiamo problematiche: all’Opera Pia c’è mancanza di personale nonostante l’immenso lavoro dello staff organizzativo e lavorativo cui va il nostro ringraziamento». Per dimostrare la contrarietà alla nuova tassa Minazzi ha annunciato che anche Cannobio voterà il documento già in approvazione nei vari consigli: «Sarà a marzo nel primo consiglio comunale utile; è un documento che è stato condiviso da tutti (sindacati, Provincia e Comuni) e che sarà portato a Roma dal presidente della Regione, provando a chiedere una retromarcia al Governo». Nel suo intervento Borghi non ha invece risparmiato critiche al Governo: «L’iniquità della nuova tassa per la sanità applicata ai frontalieri italiani in Svizzera, decisa dal Governo e dalla maggioranza, è chiaramente contrastante con il nuovo accordo internazionale con la Svizzera. Un accordo contro la doppia imposizione fiscale, contraddetto dalla decisione del Governo su spinta della Lega estremamente penalizzante per le zone di frontiera. Continueremo la battaglia per far abolire questo nuovo e ingiusto balzello».