Si finge carabiniere per truffare una coppia di anziani, fratello e sorella, ma viene colto in flagranza di reato dai carabinieri veri, quelli del Nucleo operativo e radiomobile di Domodossola, che hanno sorpreso sul fatto un 24enne campano, finito in manette, e la sua compagna 19enne, denunciata in stato di libertà. Il reato contestato ad entrambi è truffa aggravata ai danni di una coppia residente in zona. I due erano arrivati a Domodossola in auto e a bordo del mezzo c’era anche il loro bambino, un neonato. Tutto ha avuto inizio nella mattinata di ieri, mercoledì, quando i militari hanno ricevuto varie segnalazioni dalla centrale operativa della Compagnia di Domodossola di tentativi di truffa nella zona ai danni di anziani perpetrati da sedicenti carabinieri. I militari hanno pensato perciò di rafforzare i mezzi in pattuglia con carabinieri in abiti civili per poter osservare meglio le situazioni senza destare sospetti. Alle 12 un anziano si è presentato nella caserma a Domodossola: «Ho ricevuto una chiamata da un carabiniere che mi ha invitato a recarmi in caserma per una questione urgente». I militari capiscono che si tratta di un raggiro e prontamente inviano una pattuglia a casa dell’uomo, che vive con la sorella ultra 80enne. Giunti sotto casa i militari hanno notato un giovane che usciva dalla casa dell’anziano, con guanti in lattice e un sacchetto contenente oro e contanti. Sospettando dell’individuo, i carabinieri lo hanno fermato per un controllo. Nel frattempo, altri militari hanno parlato con l’anziana vittima, che ha confermato il tentativo di truffa appena avvenuto. L’espediente utilizzato dal truffatore era quello di una prima telefonata per invitare un membro della famiglia ad allontanarsi da casa perché convocato dai carabinieri; la seconda telefonata ingannevole era rivolta alla sorella, per dirle che mentre il familiare si stava recando all’appuntamento aveva avuto un incidente stradale in cui aveva causato gravi danni e lesioni alla controparte e che doveva risarcire il danno e sostenere le spese legali. La sorella era stata perciò invitata a racimolare in casa quanto più oro e contante possibile: «Passerà un nostro uomo a ritirare il tutto». Per fortuna l’azione tempestiva dei carabinieri veri ha sventato il piano. Il bottino, stimato in diverse migliaia di euro in oro e 700 euro in contanti, è stato restituito ai legittimi proprietari. Il giovane ora si trova in carcere in attesa di essere interrogato dal giudice; la 19enne che era con lui e l’attendeva in auto con il loro figlio neonato, è stata denunciata a piede libero.