Il ricco calendario di eventi in programma nel 2024 della Fondazione e dell’Associazione Ruminelli è stato presentato nel pomeriggio di martedì 19 marzo alla cappella Mellerio. Coordinava l’incontro il presidente della Fondazione Antonio Pagani il quale ha ricordato che nei primi otto anni di vita sono stati ben 156 gli eventi culturali organizzati con un investimento di quasi un milione di euro, mentre per l’anno in corso l’importo è intorno ai 200mila. La stagione musicale è stata illustrata da Massimo Gianoglio, il presidente dell’Associazione. Sabato 20 aprile ci sarà la “Voglia di jazz”, giunta alla quarta edizione, che sarà dedicata a Giacomo Puccini nel centenario della scomparsa e a giugno il concerto a La Fabbrica di Villadossola degli allievi del conservatorio Cantelli di Novara. È inoltre previsto il ritorno dei Cameristi della Scala che terranno ben tre concerti il primo dei quali il 19 maggio ancora a La Fabbrica. In occasione del centenario della prima stazione radiofonica di Milano, dove l’8 dicembre del 1924 in un concerto aveva suonato anche il maestro Mario Ruminelli, si sta studiando un evento jolly per ricordare l’importante circostanza. Un altro centenario è quello della nascita di Tullio Bertamini, l’insigne studioso rosminiano al quale, in collegio a ottobre, sarà dedicata una mostra che avrà come oggetto gli statuti dei paesi ossolani che lui aveva studiato e pubblicato. Aurelio Sciaraffa ha presentato “Divagazioni in leggerezza; uno sguardo insolito nel mondo dell’arte” un ciclo di tre conferenze la prima delle quali venerdì 5 aprile vedrà Gloria Gatti parlare del presente e del futuro dei beni culturali. Seguirà il 27 aprile Arte contemporanea trattato da Cristina Muccioli e il 10 maggio Chiara Gatti approfondirà il tema La forma dell’arte, tra classico e sperimentazione; una introduzione alla lettura delle opere. È seguito l’intervento di Paolo Negri il quale ha ricordato che tra giugno e settembre, a Palazzo Silva, è in programma la mostra Misurare il tempo e seguire le stelle dove si potranno ammirare gli antichi strumenti di misurazione del tempo realizzati da Guido Dresti un appassionato di Craveggia. Maurizio Rogora ha concluso annunciando che dopo la sesta edizione di Domosofia, in programma a settembre, la Fondazione ha in progetto un ciclo di conferenze legate al festival con incontri ispirati all’attualità trattati talora con taglio filosofico che avranno luogo dall’autunno fino a primavera del prossimo anno. Al termine il presidente Pagani ha evidenziato che, vista la crescita culturale degli ultimi anni, la città ha bisogno di un teatro di 400-500 posti visto che il Galletti è limitato, intervenendo sul teatro del collegio Rosmini o sul fabbricato del Filodrammatici. Ha portato il saluto ai presenti e ringraziato per le iniziative il sindaco Lucio Pizzi, con lui l’assessore Daniele Folino.