Emergono nuovi dettagli sull’incidente della mattina di oggi, giovedì, a Calasca. Doveva essere una vacanza in montagna, in un alpeggio all’alpe Drocala, in alta valle Anzasca, ma si è trasformata in tragedia. Una famiglia del Trentino, composta da marito, moglie e due bambini, aveva raggiunto Calasca per trascorrere qualche giorno in una baita in quota a Drocala, precisamente a Olino. Per raggiungere la destinazione, però, l’ultimo tratto è da percorrere a piedi e di solito viene utilizzata una teleferica per trasportare i bagagli in quota. Ad un certo punto l’addetto alla teleferica che si trova nella stazione di arrivo ha azionato il motore, ma la donna, M.L., classe 1983, potrebbe essere rimasta agganciata con un vestito al carrello con i bagagli. Su questo punto la dinamica non è ancora chiara e le indagini sono in corso. Forse la donna stava solo sistemando dei bagagli e quando il motore è partito si è aggrappata al carrello, che parte proprio dal ciglio di un burrone e sale verso l’alpeggio. La 40enne ha provato a reggersi fino a che ha potuto, ma dopo una quindicina di metri è precipitata compiendo un volo di circa 100 metri, davanti agli occhi della famiglia. L’unica cosa che appare certa, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri che indagano su incarico della magistratura, è che il carrello è stato azionato a monte forse qualche istante prima del previsto. I soccorsi sono partiti quasi subito: l’allarme ha interessato prima i vigili del fuoco, poi il Soccorso alpino. I volontari e gli uomini della Guardia di finanza si sono calati nel vallone dove la donna era precipitata, utilizzando sia l’elicottero che alcuni cavi sulle sponde del vallone.