Aggiornato al 7 Febbraio 2025

Lo Stresa Festival visto dal direttore artistico Mario Brunello

«Mi aspetto che il nostro Festival svegli la curiosità di tanti. Deve provocare, essere testa d’ariete, portare novità, essere volano di un anno di musica». Mario Brunello (foto), direttore artistico del Festival di Stresa edizione 2024, racconta le “Isole”, il suo arcipelago di musiche ideate per questa stagione, così chiamate in omaggio alle borromee che punteggiano il Lago Maggiore davanti a Stresa. Sono “jazz”, “classic”, “antiqua” e “young”.

La 63esima edizione si snoderà, come da consuetudine, in due periodi temporali distinti, dal 16 al 28 luglio con un focus sul pianoforte tra jazz e musiche di confine, e dal 17 agosto al 6 settembre.

Guarda all’avanguardia lo Stresa Festival? Con onestà Brunello spiega che «lo “Stresa” ha una storia ricchissima che si porta sulle spalle e parlare d’avanguardia è forzato, ma certamente ci sono delle novità con l’obbligo di spaziare su tutte le discipline, anche con le più importanti grandi orchestre sinfoniche». A guardare più avanti è il “Festival young” che vede la musica elettronica come strada da conoscere e far conoscere. «E’ una parte del festival che i giovani stanno gestendo in piena autonomia – dice Brunello – guardiamo al futuro, come nelle nostre azioni concrete sul clima». Intanto spieghiamo lo Young: in luglio saranno tre gli appuntamenti targati “young”, nel Bosco Sonoro a Gignese: il 24 con il chitarrista americano Trace Bundy, specialista delle sei corde acustiche; il 25 con la talentuosa cantautrice catanese Anna Castiglia; il 26 con Krisma TV, progetto del compositore elettronico Bienoise, della vocalist Olga Condry e del video artista Fabio Brusadin che celebra l’anomalia new wave immaginata da Christina Moser e Maurizio Arcieri, ovvero i Krisma, una delle più celebri band elettropop italiane.

Poi il riferimento all’ambiente: «Il nostro omaggio a Claudio Abbado a dieci anni dalla morte – spiega Brunello -. Manca al mondo musicale e mancano le sue provocazioni visionarie: doveva tornare a dirigere La Scala e aveva chiesto come cachet che fossero piantati 90mila alberi. In sua memoria abbiamo deciso di creare un nuovo bosco “Campo fiorito”, sulla sponda lombarda del lago con dei “treeticket”: ogni biglietto contribuisce alla piantumazione di un nuovo albero».

Brunello e il suo rapporto con la natura, che cresce nel tempo, sin da quando era bambino:  «Vivo in aperta campagna, frequento le montagne, ho il Festival dei suoni delle Dolomiti» e a chiedergli qual è l’albero che ama di più, non ha esitazioni: «Guardo i grandi larici secolari che stanno arrampicati a picco sulle rocce, uno accanto all’altro, ma stanno bene anche da soli e penso che siano quelli gli alberi che sento di più».

Dal 2020 ad oggi, da quando Brunello ha preso in mano il festival, tutto è cambiato: «La pandemia ha trasformato la platea, il pubblico non è più stanziale, è fatto di persone di passaggio, ma non dobbiamo desistere, i Festival hanno una funzione eccezionale di portare nuovi generi al grande pubblico».

E in questo senso è da segnalare il progetto speciale in avvio del programma “Isola classic”, realizzato in coproduzione con Ravenna Festival e Opera Estate Festival di Bassano del Grappa, sarà Un amico, omaggio al mondo della musica di Ezio Bosso nato dall’inedita collaborazione tra Mario Brunello al violoncello, Maria Semeraro al pianoforte e la compagnia di danza di Virgilio Sieni (il 24 agosto). Brunello: «Il Festival però è tutto per non addetti ai lavori, e invito tutti a partecipare, a prendersi tempo. La musica è un regalo che ci si fa in un periodo in cui tutto scivola via velocemente o viene condotto da messaggi e like, oggetti che riempiono la testa mentre la musica è l’esempio del respiro del giorno e della notte, di tutto ciò che è il nostro passaggio in questo mondo, non è un’illusione, fa vivere coi piedi e volare la mente».

Noi ci permettiamo di segnalare un appuntamento stellare in quest’edizione 2024: la Royal Concertgebouw Orchestra, diretta da Myung-Whun Chung, e del pianista Sir András Schiff, su musiche di Beethoven e Brahms il 31 agosto. Da non perdere.

RIPRODUZIONE RISERVATA ANCHE AI FINI DELLA AI

CONDIVIDI

ARTICOLI RECENTI

ganna-ritiro