Aggiornato al 25 Gennaio 2025

Aggredita dall’ex con l’acido, la donna dimessa dall’ospedale. La ricostruzione di quanto accaduto

Continua a far parlare il grave episodio avvenuto sabato poco dopo le 14, in via De Notaris a Trobaso, dove la 63enne titolare di un negozio di parrucchiera ed estetista è stata aggredita dall’ex fidanzato che ha tentato, senza riuscirci, di sfregiarla con l’acido muriatico. La donna, Gisella B. è molto conosciuta nel quartiere dove da tanti anni ha l’attività di parrucchiera insieme alla figlia Corinne. Proprio a fianco del negozio c’è il Luli bar, un altro punto di ritrovo per le persone del quartiere; ed è stato proprio il titolare del locale, insieme ad una dipendente e ad alcuni clienti, ad intervenire sabato quando hanno sentito le urla disperate di Gisella provenire dal negozio. L’ex della donna aveva fatto irruzione aggredendola con violenza; in quel momento nell’attività c’erano anche due clienti. Poi l’aggressore è tornato in auto per prendere il rasoio a lama aperta e due bottigliette di acido muriatico che aveva portato con sé con il chiaro intento di sfregiare la ex. Ha gettato dell’acido addosso alla donna, per fortuna senza riuscire, nell’intento di sfregiarla. Sono stati attimi concitati: Gisella si è rinchiusa nel bagno, l’uomo a quel punto si è avventato su di lei e ha tentato di aprirle gli occhi per gettare l’acido e toglierle la vista. In quel momento è stato separato dalle altre persone che sono intervenute. L’uomo è un 64enne di origine sarda che ha lavorato come pizzaiolo sul Lago Maggiore; dopo essere stato fermato dal titolare del bar e dai clienti, che hanno cercato di calmarlo, non ha tentato di fuggire. Ha atteso l’arrivo della volante della Polizia ripetendo che il suo intento era rovinare per sempre il volto della donna che lo aveva lasciato e che lo aveva fatto soffrire, dopo una relazione durata meno di un anno. Per un po’ i due avevano anche convissuto, ma da circa un mese si erano lasciati; lui risulta senza fissa dimora: non ha una residenza fissa e dorme a casa di amici e parenti. In questi giorni sono tanti i network nazionali che si sono occupati della vicenda mandando sul posto inviati e giornalisti per tentare di raccogliere le testimonianze di quanto accaduto. Oggi, lunedì, era presente una troupe di Mattino Cinque, trasmissione Mediaset, che ha intervistato la dottoressa Margherita Malgioglio, dirigente della Squadra Mobile della questura di Verbania, una delle funzionarie che si occupano dei reati da codice rosso. «La cosa importante è che la vittima sta bene ed è tornata a casa dopo un breve ricovero all’ospedale Castelli – dichiara la dottoressa Malgioglio a Eco Risveglio -. La prognosi è di 10 giorni: ha riportato delle ferite dall’aggressione subita e dalle percosse ed è stata anche colpita dall’acido muriatico, ma per fortuna senza conseguenze». L’aggressore invece si trova in carcere a Verbania. «Per lui l’accusa – dice la dottoressa – è di tentativo di deformazione dell’aspetto mediante lesioni permanenti al viso». Il reato, articolo 583 quinquies del codice penale, è indirizzato a “chiunque cagiona ad alcuno lesione personale dalla quale derivano la deformazione o lo sfregio permanente del viso; è stato introdotto nel 2019 nell’ambito della lotta alla violenza di genere ed è punibile con una pena che può andare da otto a quattordici anni. L’uomo aveva già minacciato di passare alla vie di fatto: «Nessuna denuncia era ancora stata presentata alle forze dell’ordine» dice la funzionaria della Polizia.

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