Anche la giornalista di Masera, Giuliana Sgrena, interviene sul caso del 25 Aprile, ovvero sulla richiesta del Governo di organizzare una celebrazione sobria, messa in pratica dal Comune di Domodossola.
«La premier ha indetto un lutto di cinque giorni – mai avvenuto in passato – per la morte del Papa. Ne ha approfittato per bypassare il 25 Aprile, visto che ha dovuto rinviare il viaggio in Azerbaigian previsto a partire proprio dal 25 aprile. Non ci aspettiamo dalla Meloni che rinneghi il fascismo e celebri la liberazione, ma che il sindaco di Domodossola, figlio di un partigiano, di una città medaglia d’oro della resistenza, sì. È una vergogna l’annullamento del corteo nell’80º anniversario della liberazione. L’Ossola è stato uno dei primi territori italiani liberati e il primo a darsi una costituzione e un’amministrazione democratica. Non possiamo accettare l’oblio, il revisionismo sulla nostra storia. Lo dico da figlia di partigiano che mi ha trasmesso i valori della lotta di liberazione. Celebrare il 25 Aprile non è una scampagnata, non è un rave party, non è fare il tifo per una squadra – che pure in questi giorni si è fatto -, è celebrare il fondamento della nostra libertà, della democrazia. Quali sono le ragioni per non celebrarle? Lo chiedo a lei sindaco Pizzi.