Aggiornato al 19 Aprile 2024

Gli ossolani chiedono più centri per i vaccini anti Covid

Una discrepanza incomprensibile, quella delle sedi vaccinali Asl messe a disposizione tra Ossola e Verbano. In Ossola è a disposizione un distretto sanitario, a Domodossola, in via Scapaccino, dove si trovano due medici vaccinatori. A Premosello Chiovenda, in bassa Ossola, quattro postazioni in una sede. Sono sei in tutto. Solo a Verbania ci sono otto medici vaccinatori tra teatro Maggiore (cinque) e distretto (tre). Lasciando stare le difficoltà di chi, anziano, deve spostarsi da Formazza per andare a Premosello, in base a cosa si sono scelti i punti vaccinali? Non regge l’ipotesi messa in campo dall’Asl Vco sulla disponibilità delle amministrazioni di offrire sedi diverse perché in Ossola sono state molteplici le candidature, ma altri centri vaccinali non sono stati realizzati (ad esclusione della valle Vigezzo in funzione delle varianti inglesi identificate le scorse settimane). Così il sindaco di Macugnaga, Stefano Corsi: «Avevamo dato disponibilità di due sedi diverse. Dall’Asl mi era stato risposto che il medico vaccinatore si sposta con un minimo di 70 pazienti al giorno e noi non li garantivamo. Quindi avevamo chiesto al medico condotto di offrirsi, aveva dato la disponibilità, gli era stato risposto che potevano intervenire solo medici vaccinatori dell’Asl». Sempre rispetto alla sede, sta aspettando una risposta il sindaco di Crodo, Ermanno Savoia, che insieme agli altri della valle Antigorio, aveva proposto il Foro Boario: «Con tanto di planimetrie allegate – spiega il primo cittadino -. Ancora non ho avuto risposta». 

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Dall’Asl la scorsa settimana avevano spiegato che finché non ci saranno almeno il doppio dei vaccini, non sarà possibile aumentare le sedi vaccinali. Ma la tesi non regge: se hai a disposizione 100 vaccini li dividi equamente. Anche perché su un documento Asl del 2019 (Allegato E alla deliberazione 1045 del 30 dicembre) si legge che l’indice di vecchiaia (ovvero il rapporto tra la popolazione di 65 e più anni e popolazione in età compresa tra 0 e 14 anni moltiplicato per cento) è di 238 nel Verbano, 223 nel Cusio, 250 nell’Ossola. «Si deve anche calcolare che la popolazione delle valli è più anziana – spiega inoltre Andrea Vicini, sindaco di Baceno -. Noi pensiamo che avere centri vaccinali diffusi sul territorio e non accentrati, contribuisca a snellire le operazioni: qui conosciamo le persone una ad una». «E’ il tema della sanità territoriale – spiega Bruna Papa da Formazza -. Dopo che è stata falcidiata per anni, la pandemia ha mostrato che l’accentramento non funziona, eppure si continua su questa strada. Aspettiamo notizie dall’Asl». Anche Claudio Simona, dalla valle Antrona, è perplesso: «Spero che si trovi una soluzione, almeno su Villadossola che aveva proposto la candidatura del teatro La Fabbrica. Il problema è trovare medici? Mi sembra che anche a loro si mettano i bastoni tra le ruote con corsi ad hoc a cui si devono iscrivere per fare un vaccino. Vengono buttati soldi per tante altre cose. E’ il momento di intervenire seriamente».

DOMODOSSOLA: LA GRANDE ASSENTE

In tutto questo la grande assente è Domodossola. Stralciate per mancanza di conformità alcune sedi proposte, come un’ex banca e Casa Letizia, sembra che sulla sede di Ciss e Anffas del Badulerio non si sia trovato un accordo e l’amministrazione comunale non ha avanzato ulteriori ipotesi. Il sindaco di Domodossola, Lucio Pizzi, ora pensa ad «organizzare tendoni con la Protezione civile». Ma c’è un altro punto che fa dell’Ossola la Cenerentola delle vaccinazioni: quelle a domicilio. Sono riservate alle persone molto fragili, che non possono essere spostate. Già più di tre settimane fa erano partite a Cannobio, dove si trova anche il rappresentante dei medici di medicina generale del Vco, Antonio Lillo. Venerdì altre vaccinazioni a domicilio sono iniziate con due équipe vaccinali nel basso Cusio. E l’Ossola? «Abbiamo chiesto di poter iniziare anche qui con la vaccinazione domiciliare» prosegue il sindaco Pizzi che spiega di aver chiesto anche che a Domodossola «si vaccini tutti i giorni». Già, perché mentre restano chiuse le attività e continuano le limitazioni alle libertà individuali in base alle norme di sicurezza per bloccare la diffusione, nemmeno si vaccina tutti i giorni. Un esempio? Il giorno di Pasquetta il centro vaccinale di Premosello era chiuso. 

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