Un’ora e oltre di emergenza a Borgomanero per la “bomba d’acqua” che nel pomeriggio di giovedì 10 ottobre si è abbattuta sulla città, con particolare intensità nella zona ovest, da corso Mazzini al quartiere dello stadio comunale. (Fotogallery). Nel primo pomeriggio ha iniziato a piovere con intensità via via crescente ma dalle 17.30 la situazione è precipitata in un evento atmosferico di insolita pericolosità: dalla pioggia battente si è passati a grandine che scendeva con forte intensità e che è andata avanti per oltre mezzora. Ma la città è rimasta bloccata fino alla serata e alla mattina successiva, con fognature intasate, sottopassi allagati, cantine piene d’acqua e ghiaccio.
«I soccorsi sono stati in giro fino all’una di notte – dice il vicesindaco Sergio Bossi – poi ci siamo fermati perché eravamo esausti e quasi congelati. Ancora questa mattina (venerdì, ndr) ci sono arrivate segnalazioni di cantine con un metro di ghiaccio. Ci eravamo preparati a un’ondata di maltempo ma la bomba d’acqua ci ha colto impreparati: una cosa mai vista nella nostra zona. Il tempo era già brutto, così abbiamo fatto sopralluoghi nei sottopassi e predisposto dei presidi, che hanno fermato le auto, tranne un guidatore che è voluto transitare ugualmente ed è rimasto bloccato: i carabinieri l’hanno denunciato».
Oltre ai problemi per i tanti automobilisti a quell’ora per strada, la grandine è stata fatale per le arterie fognarie. «Sono state tutte intasate – prosegue Bossi -, soprattutto nella zona da corso Mazzini allo stadio, con via Maggiora, vicolo Filatoio e via don Bosco. Dal centro ieri abbiamo portato via 35 camion grandi pieni di ghiaccio: due ruspe son state al lavoro per ore. Io sono stato per le vie della città ma era difficilissimo muoversi, non siamo potuti arrivare in ospedale».
Intanto al Santissima Trinità l’acqua “alta” ha costretto a procedere ad alcuni spostamenti da reparto a reparto. «Non riuscivo ad arrivare in ospedale – dice il sindaco Anna Tinivella -, mi sono tenuta in contatto con la direttrice sanitaria dell’Asl Fontana e la dottoressa del Santissima Trinità che si è occupata delle evacuazioni».
Un evento quasi improvviso ma per cui si è corso ai ripari facendo tutto il possibile, secondo l’amministrazione cittadina. «In questi casi si può solo intervenire durante e dopo – conclude Bossi -, sarebbe inutile allargare le fognature perché con così tanta grandine sarebbero ugualmente intasate. Abbiamo fatto più del possibile: ringrazio la Protezione civile comunale e provinciale, l’Aib, i vigili del fuoco e i vigili urbani».