Piccoli segnali di ripresa per quanto riguarda il lavoro nel vicino Canton Ticino. Parliamo dei lavoratori stagionali impegnati soprattutto nella ristorazione e nel settore alberghiero. Antonio Locatelli, coordinatore dei frontalieri del Vco: «Sono ricomparsi gli annunci per la ricerca di personale. In Svizzera sono convinti di riuscire a ripartire dopo Pasqua e quindi gli imprenditori locali iniziano a cercare personale per la stagione estiva». Secondo quanto riportato dai media elvetici, in Canton Ticino sta per partire la vaccinazione agli over 65 e si contano, in maniera altalenante, una 90ina di casi Covid al giorno, con una bassa pressione sulle strutture ospedaliere. «Il solito problema per quanto riguarda il lavoro in Svizzera è il passaggio obbligato dalle agenzie interinali – spiega ancora Locatelli -. Mi è capitato di parlare con datori di lavoro che vorrebbero scegliere da sé il personale. Mi spiegano che prima dell’entrata in vigore della norma che prevede che a parità di competenze bisogna dare accesso prima ai candidati di nazionalità svizzera, di qui il passaggio alle agenzie, le persone si presentavano direttamente e loro potevano operare una scelta più oculata, legata alla professionalità e più mirata. Oggi non è così. La lista dei lavoratori arriva a Bellinzona e poi l’agenzia dà le disponibilità». Al momento anche la Svizzera vive il paradosso di aperture e chiusure a corrente alternata, come quella che vede i bar chiusi ma gli alberghi aperti: «C’è chi teme un’ondata di nuovi contagi in queste vacanze pasquali e chi invece continua a comportarsi come nulla fosse. Pochi in giro indossano le mascherine, anche se sono diventate obbligatorie, sul lungolago di Ascona è facile incontrare molte persone ferme a bere l’aperitivo anche se è concesso solo l’asporto. Mancano i controlli, c’è meno rigore rispetto all’Italia, anche per quanto riguarda le misure di sicurezza nei locali». Intanto le scuole sono aperte e per quelle con convitto è annunciato un test rapido di massa previsto per metà aprile. Test rapido, sempre da metà aprile, anche nelle classi in cui si verifica un caso Covid. Lo stesso avverrà nelle aziende: test ripetuti e mirati per escludere focolai, facendo ripartire l’economia. Il meccanismo prevede anche la possibilità di beneficiare di un rimborso del costo del test da parte delle aziende. Insomma, dal Canton Ticino arrivano diversi segnali: dalla speranza che da dopo Pasqua il turismo riprenda a marciare, alla consueta intolleranza alle misure restrittive del Covid e, di contro, la messa in campo di una strategia mirata a promuovere scuola e lavoro per consentire la ripresa di una vita normale attraverso l’uso dei test, unita alla campagna vaccinale. a.p.