Aggiornato al 26 Aprile 2024

Due fratelli nei guai a Santa Maria Maggiore per aver eluso la “zona rossa”. Uno guidava ubriaco

«Alle 3.30 di domenica 28 febbraio, quando nel cuore della notte in “zona rossa” non ti aspetti di incontrare altro che fauna selvatica, i Carabinieri di Santa Maria Maggiore e della Radiomobile di Domodossola, nel territorio del comune di Santa Maria Maggiore, si sono imbattuti in un’autovettura condotta in modo decisamente “improbabile”. Dubitando della piena lucidità del conducente, i militari hanno deciso di fermare l’auto e approfondire i controlli». Così i carabinieri di Domodossola, che con una nota di colore segnalano quanto successo in uno dei numerosi controlli sulle strade della provincia, in particolare nella “zona rossa” della valle Vigezzo. Il proprietario, alla guida, un 39enne di Masera che era in compagnia del fratello 34enne, ha dichiarato che lo stava riaccompagnando a casa, a Malesco, dopo aver trascorso con lui la serata a cena a casa propria, non accorgendosi che il tempo era trascorso così velocemente. I carabinieri hanno sottoposto all’alcol test l’uomo. I risultati hanno mostrato un tasso alcolemico pari a 2,30 gr/l, ben quattro volte oltre il limite consentito. Il veicolo su cui viaggiavano è stato pertanto sottoposto a sequestro e la patente è stata ritirata e sospesa. Ma non è tutto. I militari hanno anche sanzionato i due trentenni per mille euro in tutto, vista l’inosservanza dei provvedimenti in materia di spostamenti sul territorio nazionale. Oltre a quanto segnalato dai carabinieri, arrivano al giornale altre testimonianze che riguardano la vigilia della “zona rossa”, quando nell’area del centro del fondo, un’ambulanza sarebbe intervenuta per un giovane che avrebbe bevuto troppo. Qui ci sarebbero stati anche assembramenti nonostante le misure stringenti per evitare la pandemia.

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