Aggiornato al 2 Maggio 2024

Due fermi in Ossola per operazione antimafia

Ci sono anche due persone che vivono a Domodossola tra le dodici colpite provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura distrettuale di Catanzaro. Sono tutte ritenute responsabili di associazione di tipo mafioso e, a vario titolo, dei delitti di estorsione, sequestro di persona, violenza privata, danneggiamento a seguito di incendio, detenzione illegale di armi, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.

In particolare i carabinieri del Comando provinciale del Verbano Cusio Ossola hanno collaborato a individuare e fermare la 41enne Ionela Tutuianu e il 49enne Giuliano Roperti abitanti in Ossola.

Gli altri fermati sono Pino Scalise, Luciano Scalise, Andrea Scalzo, Angelo Rotella, Vincenzo Mario Domanico, Salvatore Domenico Mingoia, Cleo Bonacci, Eugenio Tomaino, Giovanni e Livio Mezzatesta.

Secondo gli inquirenti farebbero parte di due cosche che in questi anni nella zona del Reventino avrebbero dato vita a una faida culminata negli omicidi dell’avvocato Francesco Pagliuso e di Gregorio Mezzatesta perpetrati, entrambi con l’aggravante delle modalità mafiose nel 2016 e nel 2017.

In particolare i due abitanti in Ossola farebbero parte del clan Mezzatesta. A Roperti è attribuito il ruolo di “rappresentante” della cosca avente l’autorità di organizzare i fini e gli scopi perseguiti, pur
sempre sotto l’egida di Domenico e Giovanni Mezzatesta.

A Tutuianu è invece contestato il ruolo di partecipe in quanto moglie di Domenico Mezzatesta, ritenuto il capo cosca. Il suo compito sarebbe stato quello di mantenere vivi e “operativi” i rapporti tra gli affiliati detenuti e quelli liberi, rendendosi veicolo di notizie e “imbasciate” da e per l’esterno delle Case Circondariali.

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